Sono contrazioni involontarie a carico della muscolatura striata (volontaria) associate a dolore, della durata variabile da alcuni secondi a minuti. Possono sopravvenire sia a riposo che durante l’attività fisica, e in particolari condizioni metaboliche. Nel primo caso, i crampi interessano soggetti non patologici e si presentano spesso durante il sonno (crampo notturno); nel secondo caso sono riconducibili a stress muscolari da sforzo e disidratazione. La terza casistica può includere il periodo del ciclo mestruale con casi sporadici. Inoltre, può sussistere una corrispondenza con l’assunzione
di particolari farmaci (come, ad esempio, i diuretici). I crampi coinvolgono in particolare i muscoli del polpaccio (gastrocnemio), del piede e degli adduttori delle cosce. Nella fase acuta, l’unico rimedio è l’allungamento passivo del muscolo interessato, facendo stretching, seguito da un leggero massaggio. Fra le cause predisponenti, le più comuni includono l’ipoidratazione e la carenza di sali minerali, quali magnesio (Mg), potassio (K), calcio (Ca) e sodio (Na). Un’altra causa che incide molto nella comparsa dei crampi, specialmente quelli notturni, è la diminuzione della portata circolatoria, con abbassamento della temperatura corporea e assunzione di posture scorrette. L’origine dei crampi è stata oggetto di studi e dibattiti, con prove scientifiche sia a favore della natura periferica, che centrale. Lo studio maggiore è stato fatto nel campo della “Medicina dello sport”, risultando spesso un fattore che limita la performance agonistica. Il centro universitario di Medicina dello sport di Chieti, alcuni anni fa, ha portato avanti uno studio su un gruppo di atleti di età fra i 18 e 40 anni, i quali praticavano sport prevalentemente aerobici. Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad uno studio neurofi siologico sul crampo. Esso veniva provocato in laboratorio mediante stimolazione elettrica sul nervo del muscolo tibiale posteriore della gamba. Il gruppo è stato diviso e randomizzato in due sottogruppi :
• il primo è stato trattato farmacologicamente per tre settimane con l’assunzione di bustine effervescenti di Polase (aspartato di potassio
e magnesio);
• il secondo, invece, con l’assunzione di sostanze prettamente placebiche. Al termine del trattamento, ripetuti i prelievi ematici e le indagini
elettrofi siologiche, è risultato che gli atleti sottoposti ad assunzione di farmaci appositi erano diventati meno sensibili alla stimolazione elettrica che provocava il crampo, rispetto al gruppo trattato con il placebo. Il potassio (K) ed il magnesio (Mg) sono strettamente coinvolti nella
contrazione muscolare : l’alterazione della loro concentrazione nelle cellule motorie causa una depolarizzazione, provocando una contrazione tetanica con reclutamento di fibre di un gruppo muscolare, dando origine al crampo. La mancanza di movimento e atteggiamenti posturali sbagliati (che provocano squilibri nelle catene cinetiche muscolari) sono fattori che influiscono negativamente anche sui problemi circolatori.
I muscoli si irrigidiscono e diventano meno elastici e rilassati. Per aumentare il fl usso sanguigno, specie nei muscoli degli arti inferiori, bisogna iniziare un programma di ginnastica inizialmente blando, con circa venti minuti di continua attività, camminare, andare in bicicletta, o, se si resta in casa, pedalare sulla cyclette. Inoltre, è consigliato eseguire sempre dello stretching prima e dopo l’attività fisica. Esso continuerà a dare dei benefi ci ai muscoli e, provocando un aumento del flusso sanguigno, darà più elasticità.