Inizia da Teramo il mistero del neonato scomparso…
Folignano è ormai divenuta una cittadina fantasma, popolata dagli incubi della cronaca recente che hanno sconvolto l’ intera nazione. Dopo appena due mesi dall’inquietante delitto di Carmela ‘Melania’ Rea, dalla piccola località dell’ascolano è emerso in tutto il suo orrore il caso del piccolo Jason, il neonato scomparso misteriosamente i primi di luglio da Piane di Morro di Folignano. Un gioco perverso, quello dei due genitori del piccolo, abili sin da subito a cambiare a loro piacimento la versione su ciò che è accaduto, contraddicendosi e rimescolando le carte del mazzo di questa folle vicenda. “Il piccolo è in Svizzera, nei pressi di Lugano, affidato ad una coppia di parenti della mamma”. Poi: “Jason è morto, dopo essere caduto in seguito ad un banale incidente domestico. Lo abbiamo seppellito nelle campagne di Castel Trosino, nei dintorni di Ascoli”. Giorni e giorni di ricerche vane. Nulla. Gli inquirenti sono ritornati nuovamente al punto di partenza. Vicenda torbida, contraddistinta dalla menzogna dei suoi due protagonisti. Ancora una volta, sotto la lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica, un nuovo mistero che nasce, così come per Melania/ Salvatore, dal lato oscuro di una coppia. Un nuovo mostro emerso da un giovane amore. Katia Reginella, madre del piccolo, e Denny Pruscino (entrambi di origine teramana.ndr), compagno della donna 24enne e padre putativo del bambino, due sfingi ancora da svelare, celati dietro volti distaccati, controversi. Un intero paese chiuso in un silenzio forzato, irreale. Nessuno vuole parlare, nessuno sente di voler commentare. Tanto il disgusto, l’incapacità di accettare l’ennesimo orrore. Ma qualcuno, quasi sottovoce, riesce a trovare la forza di parlare e raccontare chi sono Denny e Katia. “Una coppia strana, l’ho sempre pensato – racconta un ragazzo che abita poco distante dalla casa della coppia –. Li conosco da circa quattro anni, cioè da quando sono andati a vivere in quella mansarda. Due giovani con le idee poco chiare e qualche scheletro nell’armadio ingombrante”. Il piccolo Jason, infatti, è il frutto della relazione extraconiugale della giovane madre con un 18enne di Maltigliano. Unastoria che a Denny, 30enne irrequieto, non sarebbe mai andata giù. Katia, in una delle deposizioni rilasciate ai sostituti procuratori Pirozzoli e Piccioni, avrebbe anche accusato il compagno di aver ucciso il piccolo scaraventandolo con forza per terra. Salvo poi ritrattare. Prima di Jason, la coppia aveva avuto due figli, nati sani e rimasti invalidi nei primi giorni di vita in seguito a incidenti domestici. mai chiariti del tutto. “Una vita, la loro, segnata dal vizio della droga – sostiene la voce -. Solo pochi giorni fa è finito in carcere per una storia di eroina il fratello 21enne di Danny, Marco. Ricordo che spesso li si sentiva discutere violentemente tra le mura domestiche. Grida che non promettevano nulla di buono: le loro discussioni degeneravano spesso in violenza. Danny e Katia erano persone irascibili, lunatiche. Chissà, forse per questioni riconducibili agli stupefacenti. Personalmente non sento di giudicarli, ma come molti altri della comunità di Folignano non mi stupisco affatto che tutto questo schifo sia accaduto a loro. Per quanto mi riguarda, sono sempre stati due ragazzi immaturi e incapaci a gestire unafamiglia come quella”. In seguito alla scomparsa del piccolo Jason le vite dei due giovani genitori inevitabilmente si sono separate. Lei, difesa dall’avvocato Francesco Ciabattoni, è reclusa nel carcere di Castrogno dal 20 luglio scorso. Lui, rappresentato dal legale Felice Franchi, si trova ancora dietro le sbarre del carcere di Marino del Tronto, dove i primi di agosto aveva tentato in un momento di depressione di togliersi la vita ingerendo della candeggina. Su di loro gravano come macigni le accuse di maltrattamenti, abbandono di minore ed occultamento di cadavere. Due anime perse, quelle della giovane coppia di Folignano, lontane dal mondo tanto quanto il mondo è lontano dalla verità su cosa sia effettivamente accaduto ad un bimbo di appena pochi mesi. Poco prima dell’arresto di Danny, la coppia stava progettando una fuga all’estero per far perdere le tracce. Una fuga come unica soluzione prima che iniziassero gli interrogatori, le perquisizioni, i numerosi sopralluoghi nei boschi tra Ascoli e Teramo finiti come grandi buchi nell’acqua. Prima che l’orrore di una coppia della piccola Folignano arrivasse nuovamente sotto gli occhi di tutti