UNA STORIA DEGLI ANNI DI PIOMBO NELL’ULTIMO LIBRO DI GIANCARLO GIULIANI

di Mira Carpineta

Si intitola L’ULTIMO ATTO, una storia negli anni di piombo, l’ultimo lavoro letterario di Giancarlo Giuliani, edito da TABULA FATI di Marco Solfanelli Editori.

         

Giuliani è uno scrittore prolifico e versatile, che sa spaziare dalla narrativa alla poesia, dal romanzo contemporaneo alla saggistica e persino all’epica mitologica grazie ad una eccellente padronanza linguistica  che sollecita il lettore a  raggiungere l’epilogo senza interruzioni o rimandi.

La storia narrata in L’ULTIMO ATTO,  è ambientata negli anni 70 quando lo scontro politico ideologico tra Destra e Sinistra assunse i contorni di una vera e propria guerra. In quegli anni l’Italia attraversò un periodo tragico per la stabilità dello Stato stesso: attentati, sparatorie, uccisioni, furono il mezzo con cui una parte della gioventù tentò di ribellarsi al “sistema”. I cosiddetti “anni di piombo” furono una stagione tragica e violenta per lo Stato, ma soprattutto per una generazione che perseguiva alti ideali, ma con mezzi devastanti.

Giovani che, una volta finita la lotta armata, hanno visto anche  il naufragio delle ideologie per cui tanto si erano battuti e che  perseguendo un ideale utopico di uguaglianza e giustizia sociale, si resero conto delle conseguenze di quella scelta e della  drammatica scia di effetti collaterali.

Il racconto narra le inquietudini interiori e le scelte di  Carlo, borghese, idealista, che in costante dilemma con se stesso, accetta di entrare nella lotta politica più estrema, quella armata aderendo ad un gruppo che si renderà responsabile di uccisioni e attentati.

Nei pensieri e nell’anima di Carlo c’è tutta l’angoscia di una generazione che non aveva sufficientemente valutato le conseguenze della lotta politica armata e delle vittime che avrebbe provocato lasciando una lunghissima scia di sangue nella Storia del nostro Paese. Nel libro di Giuliani, la vicenda di Carlo attraversa la storia di questo Paese: da Lotta Continua ai Nap, da Prima Linea alle Brigate Rosse  e nella cronologia finale sono riportate le date e i fatti più tragici di quel periodo.

Carlo si rende conto che le sue azioni e le azioni dei suoi compagni hanno terribili effetti collaterali e un bilancio ancor più terribile in quanto a perdita di vite umane, da ambo le parti in conflitto. Questa consapevolezza e il  suo insostenibile peso lo porteranno a prendere l’ultima decisione sulla questione.

In questa storia, immaginata, si riflettono le storie di molti protagonisti di quegli anni, sia tra coloro che hanno mantenuto fede al progetto utopico, sia di chi si è dissociato pagandone comunque il prezzo, sia tra coloro che si trovarono a servire lo Stato fino all’estremo sacrificio, come accade ad Eugenio, l’amico di sempre di Carlo e che porterà il protagonista alla sua scelta finale.

 

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Giancarlo Giuliani, nato a Pescara, laureato in Lettere Classiche, insegna Italiano e Latino nelle scuole superiori. Presente in varie antologie, ha pubblicato negli anni Ottanta un saggio di sociologia dell’immagine. Dopo un lungo silenzio, ha pubblicato alcune raccolte di versi: Ulisse non è mai partito (Roma, 2009); Liber Alchemicus (Pescara 2010); Libro Perduto (Pescara, 2011) e Capos ipermetrico (Chieti 2012). Nel 2012 ha pubblicato un radiodramma noir in 30 quadri, Bisturi (Pescara 2012). Nel 2013 esce il suo primo romanzo storico sulla figura di Pitagora giovane: Diospolis (Chieti 2013).