Uno sport durissimo che si svolge contro le rapide e le rocce di un fiume, nei laghi olimpici dove l’acido lattico non bussa alla porta delle cosce, ma entra selvaggiamente senza chiedere permesso, oppure nel mare dei grandi spazi immensi. E’ il kayak, simile alla canoa normale, ma differente per l’uso di una pagaia “a doppia pala”, mentre
quella ‘classica’ viene spinta da una pagaia a pala singola. La parola “kayak” – i primi modelli furono costruiti, a quanto pare, dagli inuit – significa “barca degli uomini”. Inizialmente di legno ricoperto da pelli di animali sono oggi, come in ogni altro sport, la massima espressione dei materiali più leggeri e resistenti che esistano attualmente. Porta bandiera è sicuramente la plurimedagliata Josefa Idem che a quarant’anni già compiuti, ha pensato bene di rimettersi in gioco sfiorando la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 per soli quattro millesimi di secondo – peraltro già conquistata a Sidney nel 2000 – continuando l’attività ancora oggi. Il santegidiese Mirko Fazzini, cui evidentemente non appartiene il rischio dell’abitudine ad una attività fisica ‘leggera’, ha pagaiato col suo kayak –partendo dal Circolo portuale “Vincenzo Migliori” di Giulianova- 163 chilometri in mare in 24ore, 19 più di quanto preventivato dal medico, il dott. Paolo De Cristofaro. Nell’arco del tempo trascorso in mare, siè riposato solo per due ore. A chi potesse pensare che così facendo si rischia un sovraccarico di ossa e muscoli, il dott.De Cristofaro ha risposto che Fazzini “è un atleta ben conosciuto che si presta ad una estrema flessibilità. Infatti ha adottato una strategia particolare evitando le eccessive pause di riposo che avrebbero inciso negativamente sul ritmo di voga alla distanza”. La manifestazione, organizzata dall’associazione “Amici della traversata”di Alba Adriatica si è svolta sul tragitto Giulianova-Martinsicuro con boe di virata allo Spinnaker Beach a sud ed allo chalet Portofino a nord. Molte anche le manifestazioni a corollario di quella principale, con pattini e pedalò che hanno festeggiato il novello recordman. Il santegidiese ha viaggiato alla media di 7,4 chilometri orari, compiendo circa settantamila pagaiate! Un bel trentasettesimo compleanno, non c’è che dire: appena rientrato dopo l’immane fatica, il bravo Mirko ha spento le candeline assieme a quattro modelle namibiane.