A PrimaPagina parla Arturo Artom ideatore del Forum della Meritocrazia
L’ingegner Arturo Artom, 45 anni, torinese, ideatore del Forum della Meritocrazia (al quale hanno rapidamente aderito associazioni e migliaia di persone, tra cui Ignazio Visco, Alberto Quadrio Curzio, Alberto Meomartini, Umberto Veronesi) è arrivato al successo giovanissimo. Per meriti, naturalmente. Il suo è un curriculum impressionante, con una lunga lista di idee diventate aziende. Disponibile e spontaneo, risponde alle nostre domande con dati precisi, ma anche con l’entusiasmo di chi crede fermamente in ciò che fa. “In Italia 6 persone su 10 arrivano al lavoro attraverso la ‘raccomandazione’, questo è ciò che emerge da una recente ricerca effettuata da Unioncamere, mentre da un’altra indagine, ISPO, emerge che 2/3 degli italiani vorrebbero un sistema meritocratico”, esordisce.
Ma come è nata l’idea del Forum e quali sono gli obiettivi?
“Nasce dal basso, da incontri e persone, come Nicolò Boggian, ‘cacciatore di teste’ di società internazionali, fondatore di People in Touch, associazione creata per continuare a essere in contatto con le persone di cui si occupava come selezionatore. Persone di cui voleva seguire progressi ed evoluzioni, e con cui avere scambi professionali e culturali. Grazie alla spinta idealista di questo gruppo (di cui sono alla guida da un anno), che non rinuncia a credere nel valore della meritocrazia, è nato il Forum. Che si propone di organizzare incontri e discussioni sui valori legati al merito come criterio per la selezione del personale. Meriti basati soprattutto sulle competenze e conoscenze reali di chi si propone per un lavoro”.
Quanti hanno aderito fi nora?
“Migliaia di persone, da tutta l’Italia, evidentemente il momento è giusto”. Le risultano adesioni anche dall’Abruzzo? “Non ho sotto mano dati specifi ci, ma le adesioni provengono veramente da ogni parte d’Italia, compreso l’Abruzzo. E proprio all’Aquila è previsto uno dei prossimi eventi organizzati dal Forum, un ‘aperitivo’ con relatori che affronteranno specifi che tematiche“.
Secondo lei è sufficiente un Forum per uscire dall’atavica ‘usanza’ italiana della scorciatoia? E i cosiddetti raccomandati sono tutti ‘asini’?
“I dati emersi dallo studio indicano che il 76% degli intervistati ritiene che nella pubblica amministrazione debbano essere applicati gli stessi criteri di valutazione del settore privato. L’85% pensa che le promozioni e le carriere vadano considerate in base al merito e alle qualità lavorative. D’altra parte c’è anche un 51% che non ritiene la scuola in grado di formare suffi cientemente ed eticamente gli studenti. Detto questo, è necessario quindi alimentare e sostenere ‘l’esempio positivo’, cioè mostrare le storie di chi è riuscito ad arrivare con le proprie capacità e competenze. Nel pubblico e nel privato le regole sono importanti. I fondamentali dovrebbero essere gli stessi per tutte le categorie, compresa la politica. Per fare un esempio semplice: un manager del marketing deve conoscere l’inglese, così come chi rappresenta valori cattolici deve poi praticarli con l’esempio. Poi non siamo integralisti, le eccezioni vanno considerate, ma l’esempio è importante, ed è invece quello che manca. Il Forum si propone invece come aggregatore di esempi positivi attraverso le storie di chi vi partecipa.” Chi aderisce al Forum, si aspetta una corsia preferenziale per entrare nel mondo del lavoro (una sorta di raccomandazione per ‘raccomandati’ bravi)? “Bella domanda! Probabilmente ì, probabilmente no. Le cito una frase di Leonbattista Alberti: ‘l’uomo può ciò che vuole’. Tutto è possibile, ma chi condivide i valori del Forum è automaticamente sottoposto a una ‘selezione naturale'”. Spesso i politici più che di raccomandazione parlano di “segnalazione”. Non è forse quello che in fondo si attende un giovane di valore per inserirsi nel mondo del lavoro? C’è un paese in Europa dove effettivamente i meriti sono adeguatamente riconosciuti? “Le cosiddette ‘segnalazioni’, in Italia riguardano il 60% delle domande di lavoro, contro il 25% della Germania. Le relazioni sociali esistono, e non si può ignorarle o farne a meno, ma certamente si può tendere al dato tedesco, richiedendo a tutti, ‘segnalati’ e non, almeno la conoscenza dei fondamentali”. Nel salutarci aggiunge: “Stiamo preparando diversi eventi. A Roma a fi ne gennaio e a aprile ‘la notte dei talenti’ con centinaia di storie. Vi terremo informati, anche attraverso PrimaPagina”.