QUARTIERE CONA SITUAZIONE GRAVE, ANZI SPINOSA…

centrale_elettrica_conaTorniamo a riesaminare con l’aiuto dell’avv. Ernesto Paolone, la spinosa questione della Cona. Che dall’anno scorso sembra essersi addirittura aggravata. Una situazione che si trascina dal 2005 e che sembra non trovare soddisfazione. Nel 2008, quando si parlava ancora di contratti di quartiere, si era insediata a Teramo, la cabina di regia per i fondi PISU (Piani Integrati di Sviluppo Urbano). La cabina di regia organizzò

un convegno e in quella occasione fu pubblicato anche un documento in cui si conferma lo spirito dei fondi PISU. Che vanno ad integrare i contratti di quartiere: “La Cabina di Regia ha ritenuto, … obiettivo fondamentale dei PISU il criterio dell’integrazione fra progetti pubblici, progetti privati e l’innesco di nuova imprenditorialità e quindi la crescita dell’occupazione. … L’attività per la defi nizione del PISU si muove all’interno degli obiettivi e degli indirizzi e dei criteri fissati all’unanimità dal Consiglio Comunale con la deliberazione n. 78/2008, entro una logica di recupero e messa a sistema delle attività di pianifi cazione e programmazione partecipata già avviate a Teramo, come i contratti di quartiere, ricollocate entro il quadro di scenario del Piano Strategico e dei suoi progetti”. Quindi i contratti di quartiere dovevano ottenere le somme necessarie a completare i lavori. “Di tutto questo non si è fatto nulla- sostiene Paolone-. Dapprima i fondi PISU furono utilizzati dalla Regione per la ricostruzione postterremoto dell’Aquila, quando i fondi sono stati rimessi a disposizione pare sia stata adottata una delibera di ripianifi cazione per rimodulare i progetti strategici integrati prioritari da inserire nell’ambito delle risorse stanziate per interventi nei fondi FERS Abruzzo. La rimodulazione doveva essere fatta nel rispetto dei contratti di quartiere e di conseguenza andavano completate le opere non terminate alla Cona, quali ad esempio l’importantissimo delocalizzazione della centrale ENEL”. In occasione del convegno del 2008, fu invitato ad intervenire l’ing. Caputi, responsabile della Regione Abruzzo per la Politica della Casa, il quale nel suo intervento, criticò la delibera 78/2008 in quanto la ritenne troppo generica, invitando invece a concentrare gli interventi in poche cose significative. L’invito fu di non disperdere i fondi in mille rivoli, ma di fare 2/3 interventi significativi nell’ambito della città. “Questa è la finalità della norma – prosegue Paolone – purtroppo, però adesso con una recente delibera sembra siano stati inseriti interventi di ogni tipo, che non hanno nulla a che vedere con la fi nalità per cui furono stanziati i PISU. Se 9 milioni di Euro si disperdono in mille piccoli lavori, seppur necessari, quando si porteranno a termine le grandi opere? Bisogna che la PA si attivi per trovare altrove strumenti per i lavori minori ed intervenga con fondi importanti su opere importanti, come tra l’altro, stabilito dalla norma”.