Franco Iachetti, neo riconfermato presidente del BIM Vomano-Tordino, al centro di polemiche da diverse settimane, risponde alle nostre domande cercando di dissipare i dubbi in merito all’utilità dei consorzi, che a Teramo sono ben due. Risposte, ma anche domande sull’utilità degli enti, quali ad esempio la Provincia.
Compensi e rimborsi che contribuiscono a svuotare le tasche dei contribuenti, nell’occhio del ciclone. Con una vecchia Legge del 1953 l’On. De Dominicis, istituì nel 1957 due consorzi BIM, uno Vomano-Tordino e l’altro Tordino-Tronto, ognuno con le proprie percentuali e territorio di competenza. “Devo dire grazie a De Dominicis – afferma Iachetti – per l’intuito che ha avuto e dimostrato, perché da quel momento il nostro territorio prende un sovra canone, un’ulteriore somma come risarcimento danni del territorio. Faccio presente, inoltre, che i consorzi BIM in Abruzzo, esistono solo nella provincia di Teramo, ma potrebbero farli anche nelle altre tre province. Mentre nelle altre regioni cercano di accrescere e far nascere i consorzi BIM, in Abruzzo, si cerca di sopprimere anche i pochi presenti. E’ fondamentale che il consorzio esista perché il potere contrattuale che si ha a livello nazionale con ENI, Edison, ENEL o grandi società di rilevanza nazionale od internazionale è importante. A livello di federazione rappresentiamo complessivamente su territorio nazionale più di 2500 comuni montani. Fa eccezione il nostro consorzio che va dalla montagna al mare. E’ evidenteche il singolo Comune non potrebbe vantare una forza contrattuale pari aquella dei BIM.” Il BIM e il suo presidente sono stati al centro dell’attenzione per diverse settimane. Iachetti ha difeso ed illustrato il suo operato. “Il BIM – prosegue il presidente – non prende soldi statali”. Quali sono gli interventi del BIM sul territorio, solo finanziamenti per le sagre di paese? “Il Bim sponsorizza soltanto manifestazioni istituzionali. Mi chiedo invece le Pro-Loco di cosa vivono? Se non ci fossela vicinanza del Comune, come farebbero levarie pro-Loco a mantenere vive le tradizioni del territorio? Abbiamo fatto circa 5 milioni di Euro di lavori pubblici: 3,5 milioni con i mutui e circa 1,5 milioni di fondi propri. Interventi che vanno dalle fognature alle scuole, alle strade, secondo le indicazioni che ci inoltra ogni comune referente. I fondi vengono così ripartiti, secondo regole ben precise, stabilite già da chi mi ha preceduto: 100.000 euro ai comuni con due delegati e che fa parte della montagna, 70.000 euro a chi ha un delegato e fa parte della montagna e 35.000 euro ai comuni rivieraschi. Non tollero la cattiva informazione su somme che il BIM incasserebbe. Il BIM eroga somme ai Comuni ed incassa da ENEL circa 1,8 milioni di euro. Da premettere che attualmente i comuni incassano direttamente dall’ENEL il canone di circa 350mila euro suddiviso in quote tra i comuni. Stiamo lavorando anche al progetto di Telecardiologia e approntando un progetto per la montagna in cui un medico è itinerante con il camper per i paesi montani”. Le indennità che Le vengono corrisposte? “C’è stata una grande confusione tra compensi, rimborsi spese, etc. La nostra attività politicamente è costata il 4.70%, mentre i dipendenti costano il 13,60%. Sottolineo che con il Decreto Monti, ci siamo sospesi le indennità in attesa che la federazione o il Ministero competente faccia chiarezza sull’interpretazione della legge. Noi siamo finanza pubblica ma non statale. Si parla di soppressione dei compensi? Quindi dovrei venire a lavorare gratis. Sarei anche disposto ma se la legge prevede un compenso quale è la brutta notizia? Per dovere di chiarezza l’indennità da me percepita, prima della sospensione, era pari a 1.386 euro”. E i sindaci che propongono la soppressione del BIM? “A Teramo i consorzi BIM sono due. Forse la proposta di soppressione era relativa all’altro consorzio. Inoltre, non è detto che una volta chiuso i fondi vengano erogati ai singoli comuni. Ancora non esiste una indicazione precisa delle quote che l’ENEL dovrebbe pagare ad ogni comune. All’indomani dello scioglimento del BIM, l’ENEL saprebbe quanto versare ma non a chi, e i tempi, inevitabilmente, si dilaterebbero non di poco, io stimo anni. Sicuramente, però ogni comune dovrebbe accollarsi con decorrenza immediata, successivamente alla chiusura del BIM, la quota dei mutui da rimborsare alle banche. Dalla solidarietà che ho avuto in assemblea è emerso che i ns. comuni vogliono tenere attivo ed operativo il consorzio e non sopprimerlo”.