La storia, in particolare quella politica, di un uomo dovrebbe parlare da sola. I fatti al posto delle parole. Fatti che non caratterizzano di certo la politica o gli uomini politici attuali. La politica al servizio del cittadino. La politica come insieme di valori fondamentalida rispettare e per cui lavorare. Oggi assistiamo a volta faccia
e repentini cambi di schieramento, nascosti dietro un ‘oggi si vota la persona e non il partito’. Angelo Sperandio, sindaco per due consiliature consecutive, è stato il primo sindaco diTeramo ad essere eletto direttamente, con voto personale. “La politica è franata perchéha perso il reale obiettivo del servizio al cittadino, di massima giustizia, di massimo rispetto. Questa è l’equità. Sotto il profilo umano tuttihanno gli stessi diritti. Scienziati, operai sono tutti uomini. Non è ammissibile che ci sianopensioni da 600 euro e pensioni da 5000 euro al mese”. L’ex sindaco esordisce dicendo che nella sua vita politica non ha mai parlato dei sindaci che lo hanno preceduto, neanche in questa occasione vorrebbe parlare dei sindaci eletti successivamente alla sua uscita dalla politica. “E’ una forma di rispetto – prosegue – per chi ha lavorato. Dovere di un amministratore non è parlare degli altri, ma analizzare lo status delle cose, di quello che c’è e lavorare per migliorarlo e risolvere i problemi. Non abbiamo vissuto il momento per poter poi criticare una decisione adottata da altri”. Le persone si sono allontanate dalla politica? “Anche io mi sono allontanato. Nel 1995, quando mi hanno chiesto di candidarmi, mi veniva da sorridere. Non ero mai stato iscritto a un partito ed avevo una posizione anche molto critica nei confronti della Dc. Adesso devo dire che partiti come la Democrazia Cristiana o il Pci facevano scuola, sui valori di ogni partito. Significava dare delle direttive a chi si accingeva a fare politica. Non si perseguiva il fine del singolo, ma determinati valori. Ricordo, mi telefonò un collega dicendomi che nel centro sinistra si faceva il mio nome come candidato sindaco. Ero incredulo, accettai il colloquio e decisi di metterci la faccia, nonostante il periodo politicamente difficile. Non mi spaventava perdere, e decisi di farlo con il massimo impegno, come per ogni altra cosa della mia vita. L’obiettivo all’epoca era raggiungere almeno il ballottaggio. Man mano che proseguiva la campagna elettorale e si susseguivano gli incontri con l’elettorato, mi resi conto che c’era riscontro positivo. Fui eletto al primo turno con il 51% dei voti. Ho iniziato questo percorso con molta umiltà, pur non essendo esperto, cercavo di essere presente e partecipare a ogni commissione per essere il più possibile informato”. La politica al servizio della comunità. “La politica è come una religione, una fede. Se tu credi in certi valori li porti avanti, e ti collochi nell’area dove vengono perseguiti quei valori. Non è ammissibile passare da destra a sinistra come se nulla fosse. Un po’ di delusione della mia area, l’ho. Sono molto dispiaciuto, per esempio, del fatto che la politica abbia divorato tutto quello che bisognava lasciare ai giovani. E’ vero che la colpa è di tutti gli Italiani, io dico che abbiamo il Governo che ci meritiamo, ma è innegabile che la politica ha mangiato tutto. Finito il mio mandato di sindaco, sono tornato a fare il mio mestiere e il cittadino ‘normale’. Non capisco perché, a cominciare dal presidente della Repubblica, quando finisce il suo mandato, non ritorni a fare il cittadino normale. Non dovrebbe aver bisogno di scorte perché non ha ucciso nessuno, non dovrebbe aver bisogno di autista perché allora ne avremmo bisogno tutti. Questo è un grave errore, qualcosa che rimprovero anche a Monti di non aver proposto. Finito il ruolo istituzionale, si torni a casa a fare il libero e normale cittadino che vive del lavoro svolto fino al momento dell’elezione. Il cittadino, l’elettore va rispettato. Portarsi dietro per tutta la vita, un beneficio acquisito con l’elezione, non è rispettoso. Finito il mandato è giusto che i benefici decadano. Consiglieri regionali,deputati e senatori, dopo 5 anni acquisiscono il diritto alla pensione. Agli altri, ed ormai non parlo più per me che sono pensionato, si chiedono 40 anni di lavoro; ben 35 anni di lavoro in più, per lo stesso diritto che alcuni privilegiati acquisiscono in 5 anni. E’ come dire che tali persone valgono otto volte più degli altri. E’ una vergogna. La sanità è un altro tasto dolente. I senatori ed i deputati hanno una sanità tutta particolare, tutto gratuito. Possono curarsi gratuitamente nelle migliori cliniche e l’operaio che ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese deve pagare anche il ticket. Mi domando, la vecchiaia di un operaio non è uguale a quella di un deputato? La vecchiaia andrebbe vissuta con pari dignità per tutti. Non è un’idea comunista, ma cristiana.Anche la Chiesa, secondo me sbaglia. Certe cose andrebbero predicate, come le predicava Cristo, con molta profondità. A volte, invece, si fa finta di non sentire e di non vedere”. Antipolitica? “Io non sono per l’antipolitica. Io sono per la politica. Quella, però, che risponde a determinati valori. Chi dei politici, di destra o sinistra, del presente può dire di aver fatto corrispondere quello che predica per gli operai anche per se stesso? Nessuno. Un dirigente di azienda, quando va in pensione, non si porta appresso la macchina aziendale, l’autista o i beni dell’azienda. Così dovrebbe essere ancheper i politici”. Perché ha deciso di uscire dalla politica? “Non mi potevo candidare nuovamente. L’avevo detto fin dall’inizio, siaai partiti che mi avevano sostenuto, sia agli elettori in campagna elettorale, che non avreichiesto nessuna poltrona, garantendo la massima trasparenza. Penso di essere stato l’unico sindaco, dopo nove anni, a non aver avuto un incarico. Non ho voluto nulla. Sono tornato alla mia vita di prima”. A volte si può restare anche in seconda linea, mettendo a disposizione la propria esperienza. “Sono sempre stato una persona molto critica ed onesta. Ho rispettato le idee di tutti. Ho sempre detto chiaramente e senza paura il mio personale punto di vista, anche se in contrasto con le linee generali dettate, per esempio dal sindacato. Sono stato per quattro anni segretario provinciale della Cisl Scuola”.