Patto di stabilità e ragioni di quartieri e aziende:Incontro tra il sindaco di Teramo e i residenti di Colleatterrato
Comitato di quartiere, in piazza Rishon, una giunta quasi al completo per illustrare gli interventi in progetto con l’utilizzo dei fondi PISU. Riqualificazione delle aree di socializzazione di uno dei quartieri più popolosi della città, che chiede da anni interventi necessari come la farmacia, un centro aggregativo, recupero di aree degradate e riassetto
di strade che ogni giorno di più diventano pericolose per una popolazione in costante crescita. Con l’ausilio degli assessori Tassoni, Di Giovangiacomo, Di Stefano, Marchese, Agostinelli e Campana, Brucchi ha voluto incontrare i residenti di Colleatterrato e i tre comitati di quartiere della zona che va da Villa Pavone a Casalena. “Un po’ troppi tre comitati” per il primo cittadino, che però non ha cercato di evitare confronti con nessuno. Anche se ha dovuto spegnere le prime polemiche, prima ancora di parlare del progetto urbanistico che dovrà, pena la perdita dei finanziamenti europei, iniziare i lavori entro il 2013. Dalla farmacia alla chiesa, dal polo scolastico alla tratta ferroviaria, il sindaco ha risposto a tutti i sette punti sollecitati dalla presidente del comitato. Ha mostrato cartine e fornito numeri e date. Ha chiamato a testimoniare, ognuno per le proprie competenze, i vari assessori, ma ha ribadito le difficoltà economiche della pubblica amministrazione, dell’angoscia che suscita il patto di stabilità. L’impossibilità di usufruire di deroghe, anche per quelle amministrazioni che sono più “virtuose” di altre. Il dilemma delle scelte e delle priorità da far conciliare con la scarsitàdelle risorse. L’impossibilità di poter fare promesse “che non si è sicuri di poter mantenere” e un debole accenno all’Imu che incombe, e da cui prende le distanze, non condividendo le scelte politiche che pure è tenuto a rispettare. Un sindaco aperto a suggerimenti, che invita i cittadini a collaborare con idee e proposte sui progetti in via di attuazione, ma che non nega la difficoltà del periodo di crisi, tanto da asserire, alla fine dell’incontro, che il Comune non sarà più in grado di pagare le imprese fino a gennaio, se la “Tercas non interviene aprendo una linea di credito per continuare i pagamenti”.