Il nuovo Prefetto di Teramo Walter Crudo
Teramo arrivano i commissari: dalla Tercas alla Confartigianato passando per la prefettura. Già perché il nuovo prefetto di Teramo, il dott. Walter Crudo, insediatosi da poco più di un mese, porta con sé la sua esperienza di Commissario straordinario in due comuni campani. E la notizia assume così un “sapore” particolare, in momento in cui la nostra città vive un travaglio politico economico e sociale non dissimile dal resto del Paese. “Questa è la mia
prima esperienza come Prefetto – esordisce il dott. Crudo – ma i precedenti incarichi ministeriali e soprattutto l’esperienza come Commissario straordinario di due Comuni, Villa Literno e Castel Volturno, mi hanno permesso di avere contatti in prima persona con territori particolari e difficili, anche se la Prefettura è certamente un ente diverso da un Comune. Si parla spesso di ordine e sicurezza, la Prefettura non è solo questo. E’ un istituto che si pone come intermediario e coordinatore di diverse altre istituzioni. Si parla anche, da anni, di ventilate soppressioni delle Prefetture, ma penso che tutti ormai abbiano capito l’importanza di questa presenza sul territorio, specialmente in materia di abbassamento di tensioni sociali”. C’è questo rischio? “Rispetto alla crisi, questo territorio è accomunato al resto d’Italia. La situazione economica è critica e le imprese, soprattutto le piccole, risentono dei mancati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. Questo può portare a tensioni sociali. Nostro compito è monitorare la situazione, cercando di mediare le situazioni e richiamare gli enti, affinché riducano tempi e procedure per i saldi, anche se i Comuni versano anch’essi in condizioni critiche. Laddove la sofferenza economica di un territorio è importante, il rischio di tensioni sociali è quindi reale, e qui abbiamo diverse situazioni in sofferenza, in diversi ambiti. Per esempio, nella questione della gestione dei rifiuti e il caso Cirsu-Sogesa i motivi di tensione possono arrivare a creare problemi di sanità pubblica. In questo caso bisogna lavorare sulla riorganizzazione del sistema, visto che a quanto emerge, gli incassi non riescono a coprire i costi. C’è un evidente problema legato alle discariche, e il rischio di monopolizzazioni delle tariffe in mancanza di pluralità di strutture, ma i progetti ci sono e la Regione dovrebbe stanziare circa 20.000.000 Euro per lo scopo. È necessario tuttavia ridurre i tempi per la realizzazione di tali discariche, perché in un contesto di Comuni in cui ci sono sofferenze nei costi, eventuali proposte di aumenti non sono auspicabili. In questo come in altri casi il Prefetto ha un preciso ruolo di mediatore”. E a proposito di sicurezza? “Si parla sempre della costa, ma anche i piccoli Comuni dell’interno hanno i loro problemi. In tema di sicurezza seguiamo l’iniziativa del Comitato Itinerante di Sicurezza Pubblica che nei prossimi giorni porteremo, ad esempio, a Pietracamela. Abbiamo suddiviso per aree i Comuni della provincia per una questione di tematiche diverse. È pur vero che generalmente i punti deboli di questa provincia sono quelli costieri. È un problema soprattutto estivo per le presenze turistiche e per la rete autostradale che facilita gli spostamenti e le incursioni della cosiddetta criminalità di transito. Anche la percentuale di immigrazione regolare e clandestina è molto elevata e tende ad aumentare. Per cercare di contabilizzare al meglio queste presenze, soprattutto irregolari, l’esperienza di Castel Volturno mi ha permesso, proprio attraverso il monitoraggio della raccolta dei rifi uti, di acquisire dei dati attendibili sui numeri delle presenze clandestine.” Le risorse necessarie e a disposizione e la politica del rigore. In che modo si possono conciliare? “Dobbiamo tener conto dei tagli che ci impone la crisi che stiamo vivendo, per questo dobbiamo inventarci un’organizzazione che attraverso la miglior gestione dei mezzi, delle persone, degli agenti possa essere sfruttata al meglio. Non ci può essere un poliziotto in ogni casa, ma ogni cittadino può diventare parte attiva nel contrastare almeno i furti che sono i reati più comuni di questo territorio, adottando difese passive, segnalando e partecipando al controllo della polizia. Il controllo c’è. La criminalità di Teramo è di basso profi lo, non ci sono grosse strutture organizzate. La criminalità di transito si accompagna ad ogni sviluppo di rete autostradale che a fronte di un vantaggio per la cittadinanza espone a questo tipo di rischi. Adotteremo l’uso di campagne informative in collaborazione con la questura che già è attiva in questo senso. Anche nella pubblica amministrazione ci saranno dei tagli. È l’estrema ratio, ma nessuno ha la bacchetta magica Bisogna individuare bene dove andare a tagliare o meglio ancora a razionalizzare dei settori di spesa. Accorpamenti e rimodulazioni organizzative, forme diverse di organizzazione possono raggiungere gli obiettivi a volte anche migliorandoli. Tenendo conto che la situazione è critica è inutile nascondersi la realtà, ma è pur vero che senza una politica di sviluppo solo i tagli possono essere addirittura controproducenti”