L’ospedale di Teramo è immerso nel verde; non c’è che dire, se non fosse che lì dentro la gente soffre per davvero, sarebbe un magnifico posto. Come ben si sa, con squilli di tromba e col solito ritardo, è in funzione da qualche tempo il parcheggio a pagamento del nosocomio. Fermo restando che rispetto ad altri stazionamenti simili -vedi quello di San Benedetto- occorre attualmente una bella passeggiatina per giungere all’ingresso dell’ospedale, resta il fatto
che da quando tale spazio sia stato aperto, di colpo sono state scoperte “esigenze di sicurezza” che giacevano addormentate da quarant’anni. Sono così quasi scomparsi i parcheggi gratuiti di fronte all’ex sanatorio – al momento di andare in stampa la stradina stretta che costeggia il complesso è stata riaperta per metà, sicché è divenuta un vicolo cieco e gli automobilisti una volta imboccata tale via per riuscire devono per forza fare un breve pezzo contromano! – nonché gli stalli di fronte all’ospedale “nuovo”. Proprio adesso i lavori all’ex sanatorio, proprio ora tanti birilli in terra per non far né fermare né sostare le auto neanche in zona sud, quella che ‘riesce’ vicino alle camere mortuarie. E’ però giusto aver fatto un parcheggio apposito per chi all’ospedale ci lavora, sicché parte della già citata zona sud e quella sita vicino l’eliporto sono state “sbarrate” e l’accesso è consentito solo al personale autorizzato. E’ tuttavia notizia di questi giorni che l’ospedale si starebbe dis-attrezzando, onde consentire il pagamento del parcheggio anche a chi nel nosocomio ci lavora; detto in altri termini anche i medici dovrebbero trovare posto a pagamento. Immaginate un chirurgo che venga chiamato urgentemente per un’operazione: prima deve andare al parcheggio, fare la fi la dietro simpatici anziani che non hanno dimestichezza col posto, poi entrare, ricercare uno stallo – a proposito: si noti come non sempre i due-trecento “posti disponibili” segnalati dal led luminoso in ingresso corrispondano poi al vero una volta entrati!- fare una piccola camminata e poi entrare in sala operatoria. Come se non bastassero i continui aumenti, il cittadino viene ancora di più spremuto proprio in quei posti dove dovrebbero esserci parcheggi a iosa, larghi e facilmente accessibili. La Polizia locale ha avuto un improvviso quanto temuto risveglio, e miete multe a pacchi dove sicuramente la legge vieta di parcheggiare, ma proprio lì dove prima dell’apertura del parcheggio a pagamento si chiudevano entrambi gli occhi. Strane coincidenze.