Per le loro sonorità e i loro ritmi, ci proiettano con la mente nel Brasile degli anni’50 quando la bossanova muoveva i suoi primi passi verso la consacrazione mondiale, ma i Trem Azul sono montoriesi doc, e rappresentano un orgoglio della nostra terra. Nato nel 2001 come laboratorio di studio, i Trem Azul si sono evoluti in una band/trio che pratica un genere musicale estremamente raffinato e per intenditori: la musica brasiliana di qualità con brani del repertorio
classico e di propria composizione, tutto rigorosamente in portoghese. Abbiamo incontrato i suoi componenti che ci hanno raccontato come un paese così lontano come il Brasile abbia conquistato dei ragazzi di provincia e che di questa passione ne hanno fatto un vero e proprio lavoro oltre che culto. Alessia Martegiani (voce), Massimiliano Coclite (pianoforte) e Bruno Marcozzi (percussioni) sono musicisti di talento. La band, ispirandosi ai grandi compositori, da Milton Nascimento a Ivan Lins, e percorrendo la strada delle contaminazioni musicali, si è esibita sui palcoscenici di tutta Italia, collaborando con importanti jazzisti come Stefano Cantini, Fabrizio Bosso, Paolo Di Sabatino, Dario Deidda, Barbara Casini, Marco Tamburini, Fabrizio Mandolini; ha realizzato già due dischi con un terzo in uscita. Come nasce la passione per la musica brasiliana? Alessia: La mia passione è nata per caso. Avevo sedici anni e ho ascoltato un vinile che si chiamava “Luz negra nacional”…era un disco di canzoni brasiliane di autori neri. Amore al primo ascolto. Bruno: Mi sono appassionato grazie a un mio amico, Leonardo Persia, che insieme a padre Josè, sono stati i promotori e i divulgatori di questo genere che ha conquistato non solo me. Con Alessia, tuttavia, è avvenuto il mio battesimo ufficiale in questo straordinario mondo. Massimiliano: Mi sono avvicinato alla bossanova proprio grazie ad Alessia e Bruno che, invece, la suonavano già da tanto tempo…Trem Azul nasce inizialmente come laboratorio di sperimentazione. Massimiliano: Abbiamo cominciato a studiare diverse forme e sonorità della musica brasiliana, poi abbiamo iniziato a scrivere brani nostri dove sono confluite le nostre esperienze, dal jazz alla musica classica, alla canzone d’autore. Tutto ciò ci ha portato a scoprire un nostro linguaggio, un nostro sound. Quando e come è nato il sodalizio artistico? Alessia: In realtà io e Bruno già collaboravamo in un’altra band di musica brasiliana e proponevamo, insieme a Elio Coclite, il repertorio delle canzoni classiche carioca. Il ritorno a Montorio di un musicista del livello di Massimiliano Coclite ha rappresentato l’inizio di una “sperimentazione” di altre forme musicali che non fossero la riproposizione dei classici della bossanova e del samba. Ed è nato quindi Trem Azul, gruppo aperto a diversi approcci e stili musicali. Massimiliano: Per essere più precisi, il trio è nato ufficialmente nel 2002, ma il progetto è partito nel 2001 con un concerto tributo ad Elis Regina. Il nome Trem Azul fu scelto da lì a poco. Quindi il nome ha un significato particolare? Bruno: Letteralmente significa “treno azzurro” ed è il titolo di una canzone di Milton Nascimento… Alessia: E anche il titolo dell’ultimo show di Elis Regina… Massimiliano: Per noi ha significati diversi; innanzitutto come hanno già sottolineato si riferisce a due artisti ai quali ci ispiriamo, ma Trem Azul sono anche i treni azzurri a basso costo che si muovono nelle regioni più impervie del Brasile. Il nostro è un treno che viaggia sempre, ha viaggiato tanto e speriamo lo faccia ancora per tanto tempo. Quanto è difficile essere artista partendo dalla provincia? Bruno: E’ difficile perché ci sono poche possibilità di esprimersi e farsi notare, ma il pregio innegabile è che c’è più umanità. Sono felice di essere rimasto e questo ci fa capire come la musica sia talmente grande che si può farla ovunque. Massimiliano: Indubbiamente in provincia c’è tranquillità e ritmi di vita che ci consentono di essere creativi, di suonare e incontrarci spesso. Di contro ci sono le difficoltà nell’esprimersi dal vivo in location adeguate e la quasi mancanza di collaborazione tra gli artisti. Difficilmente qui si investe sulle capacità di qualsiasi artista. Alessia: La lontananza dalla vita musicale che”conta” e le difficoltà a relazionarsi con altri musicisti e produttori è penalizzante, ma avere il giusto relax e concentrazione di energie per poter scrivere e arrangiare la nostra musica è straordinario. Il vostro è un repertorio di brani in portoghese.Massimiliano: Il brasiliano ha una sonorità unica. Alessia e Bruno lo parlano correntemente e i testi vengono automaticamente in portoghese. Anche se nei nostri cd ci sono due canzoni in italiano. In quel caso la nostra lingua ci sembrava più idonea per comunicare l’emozione di quei brani. I progetti dei Trem Azul. Massimiliano: Abbiamo quasi finito di registrare il nostro terzo disco che ha trovato, finalmente, una produzione importante. Rappresenta un nuovo punto di partenza, il discodella maturità. Alessia: Il nostro terzo disco probabilmente sichiamerà “Nao sei sambar”, un progetto con orchestra d’archi e ospiti straordinari.