L’astronomo, matematico e musicista tedesco Johannes Kepler, in Italia più noto come Keplero, sulla base della sua scoperta empirica delle leggi che regolano il movimento dei pianeti, nel 1596 congetturò su un pianeta ‘mancante’ nel Sistema Solare tra Marte e Giove. Circa 170 anni più tardi l’astronomo tedesco Titius von Wittenburg, utilizzando
la legge empirica dell’altro astronomo tedesco Johann Elert Bode sul calcolo delle distanze planetarie, dedusse analiticamente l’esistenza di un pianeta ‘scomparso’ appunto tra Marte e Giove ad una distanza dal Sole di circa 2,8 Unità Astronomiche (1 UA =150 milioni di km). Quando il 1 gennaio 1801 il presbitero e astronomo italiano Giuseppe Piazzi individuò casualmente un pianeta tra Marte e Giove, il mondo scientifico credette di aver finalmente colmato la ‘lacuna’ del Sistema Solare. Al pianeta fu dato il nome Cerere. Tuttavia, in seguito alla stima della grandezza di Cerere, il cui diametro medio risultò poco più di mille chilometri, molto minore di quello di Marte e di quello di Giove e dopo la successiva scoperta di altri pianeti minori, non ebbe più significato il concetto di ‘pianeta scomparso’, ma furono approntati cataloghi e mappe stellari per poterne individuarne altri. Da allora l’interesse per tali corpi, denominati ‘pianetini’ o ‘asteroidi’ è cresciuta rapidamente, fino a quando negli anni ’50 del XX secolo l’astronomo statunitense Gerard Peter Kuiper e i suoi collaboratori diedero inizio ad uno studio sistematico di questi piccoli corpi celesti, dal punto divista della morfologia, della composizione chimica, dell’inclinazione dell’asse e del periodo di rotazione e non ultimo delle caratteristiche orbitali. Attraverso uno studio statistico gli studiosi cercano di individuare le origini dei singoli “pianetini”. Oltre 300.000 asteroidi sono già stati numerati e catalogati, e si stima che siano addirittura più di un milione quelli ancora da scoprire. La maggior parte degli asteroidi orbita tra Marte e Giove, a una distanza compresatra 2,1 e 3,4 UA dal Sole, in una regione denominata Fascia Principale (Main Belt). Questi oggetti non poterono riunirsi a formare un pianeta, a causa delle forti perturbazioni gravitazionali del vicino pianeta Giove. Gli asteroidi più vicini alla Terra e a Marte sono costituiti da minerali rocciosi contenenti ferro, mentre quelli vicini a Giove hanno una composizione non molto diversa da quella della nebulosa primordiale formatasi 4,5 miliardi di anni fa. Per questo motivo lo studio di tali corpi può contribuire ad andare indietro nel tempo fino alle originarie strutture del nostro Sistema Solare. Il problema dell’origine degli asteroidi potrebbe essere, allora, considerato una parte più generale dell’origine dei pianeti. L’Unione Astronomica Internazionale ha stabilito la denominazione meteoroidi per gli asteroidi molto piccoli, tipicamente frammenti derivanti da collisioni, aventi dimensioni di un masso o anche meno. Sono ‘meteoroidi’, comunque, tutti gli asteroidi con diametro minore o uguale a 30 km. Quando entrano nell’atmosfera terrestre si surriscaldano a causa dell’attrito con l’aria e, a seconda della temperatura raggiunta e della composizione chimica, emettono un lampo di luce colorata: sono le cosiddette meteore o ‘stelle cadenti’. Le stelle cadenti visibili ad occhio nudo nel periodo intorno al 10 agosto, giorno di San Lorenzo, sono dovute ad uno sciame meteorico, chiamato Perseidi, che si trova in quella zona dello spazio attraversata dalla Terra ogni anno in quel periodo. Alcuni asteroidi sono il residuo di vecchie comete, che hanno perso il loro ghiaccio durante i ripetuti avvicinamenti al Sole e sono adesso composti per lo più di roccia; Corpi particolarmente massicci recentemente scoperti fuori del Sistema Solare sono considerati asteroidi, tra i quali Eris, Issione, Veruna. Sono più grandi di Cerere. In fase di catalogazione ai pianetini viene dato un nome, scelto dallo scopritore o dal gruppo di scopritori, preceduto da un numero progressivo di individuazione. Il pianetino 704 Interamnia, ad esempio, fu scoperto il 2 ottobre 1910 dall’astronomo e matematico teramano Vincenzo Cerulli mediante il suo telescopio Cooke, tuttora montato presso la Specola di Collurania. Dal 1849 al 1865 Annibale De Gasperis, astronomo e matematico nato in provinciade L’Aquila, scoprì ben 9 asteroidi. La maggior parte degli asteroidi è composta di carbonio, silicio, nichel e ferro, materiali che non provengono dal nostro Sole, in quanto esso è costituito da idrogeno ed elio. Infatti, secondo un’accreditata teoria sull’origine del nostro Sistema Solare, all’inizio della sua formazione la nebulosa proto-solare è stata investita dall’esplosione di una supernova vicina, contenente tali materiali. Ma anche noi esseri umani siamo costituiti da carbonio e da metalli come il ferro. Possiamo, quindi, concludere, senza possibilità di smentita, che siamo di origine extraterrestre.