In controtendenza sui dati generali i nostri laureati, soprattutto nel settore agroalimentare, vitivinicolo e delle biotecnologie si collocano molto bene, con un trend di crescita rispetto agli altri atenei, ma anche rispetto a tutte le 22 facoltà di Agraria italiane (60%). Scienze agroalimentari, enologia e viticoltura sono settori che nonostante la crisi, come suol dirsi “tirano” e rappresentano un settore che vive un momento di particolare attenzione e sviluppo soprattutto grazie anche al supporto di nuove tecnologie. E’ un ritorno alla terra, ma con importanti innovazioni. L’industria alimentare è in trasformazione, le piccole aziende quasi familiari cedono il passo a grandi realtà, dove l’approccio produttivo non può più prescindere dall’utilizzo delle moderne biotecnologie. Questa specializzazione in particolare ha un grande appeal culturale in questo momento. Il voto che si consegue alla fine del percorso universitario è abbastanza importante (63%) , soprattutto per i laureati magistrali, cioè coloro che hanno anche una specializzazione, mentre le lauree triennali trovano spazio soprattutto nelle aziende vitivinicole, dove alle esperienze dei tirocini segue quasi sempre l’assunzione. Una preparazione eccellente garantisce, in questo campo, un lavoro in tempi brevi e a volte si tratta anche di lavori prestigiosi, perché sono le aziende stesse a fare la ricerca tra i neolaureati più brillanti. Alcuni di loro hanno di recente ottenuto dottorati di ricerca all’estero, Europa, Stati Uniti, oppure chiamati da multinazionali come è accaduto di recente ad un nostro studente. E il lavoro è garantito sia come dipendenti sia come professionisti. Il nostro territorio riesce ad assorbire molti dei nostri laureati, ma c’è sempre chi preferisce cogliere l’opportunità di esperienze fuori territorio compreso il mercato internazionale.