Non sono un’esperta in materia. So che dell’argomento si sta parlando da anni. La ministro Fornero ha fatto la sua parte ed è soddisfatta del suo lavoro. Già qualcuno sostiene che, forse, era meglio quando si stava peggio. Al di là delle analisi degli esperti e delle battute propagandistiche (con queste storie c’è chi ci campa elettoralmente), conosco bene la storia del mio amico G. Precario da una vita. Bidello in una scuola, ogni anno chiamato in servizio. Pochi mesi e poi la disoccupazione. Un arrangiarsi, che è sempre meglio di niente. Ma ora? Niente in vista. Non c’è speranza, quest’anno. Il precario non va avanti, va indietro. Livello zero. Disoccupato totale e per un quarantenne o poco più è drammatico. Soprattutto per un capofamiglia con figli all’università da mantenere. Insomma, per il mio amico G. la “riforma Fornero” è tutta qui. Non c’è più spazio per chi fi no ad oggi è andato avanti arrangiandosi. Men che meno c’è possibilità per una sistemazione defi nitiva, dopo anni di anticamera. L’assunzione, insomma, resta un sogno impossibile. Né potranno esserci soluzioni alternative. Magari un contratto a chiamata (ora riservato a giovani e pensionati). In passato importante per arrotondare, quando G. non era impegnato nel suo lavoro a scuola. La nuova normativa Fornero sembra fatta apposta per non lasciare spazio aperto, spazzando soluzioni di chi, fra i 26 e i 54 anni, è
costretto ad arrangiarsi. Il mio amico G è così entrato nella generazione degli invisibili, che nel mondo del lavoro non potranno più entrare. Neppure di passaggio. Anche se non basterà una legge ad azzerare una famiglia con i problemi e le aspettative di sempre. Viene il sospetto che il governo dei tecnici, oltre a massacrarci di tasse, sia più che altro abile in riforme che puniscono i più deboli. Complimenti.