Recente il settantesimo anniversario della fondazione del corpo dei Vigili del Fuoco così come l’insediamento a Teramo del nuovo comandante, ing. Daniele Centi.
I Vigili del Fuoco sono da sempre uno dei corpi più “vicini” alla popolazione proprio in virtù del tipo di interventi che attuano.
Il comandante spiega che “compito istituzionale dei Vigili del Fuoco è proprio fare soccorso tecnico urgente”.
Avete un territorio molto vasto da coprire,
dal mare alla montagna.
“Il comando di Teramo è costituito da sede centrale, Distaccamento permanente di Roseto degli Abruzzi, nell’ambito del quale si trova anche il nucleo sommozzatori, e distaccamento di Nereto. Un’area da coprire molto estesa, cerchiamo di far fronte alle necessità al meglio, con quello che è il nostro organico. Organico che dovrebbe essere rinforzato, sia con un prossimo invio di sommozzatori che andranno a rimpinguare il nucleo di Roseto, e a gennaio auspichiamo un’assegnazione cospicua di personale, a seguito dell’ultimazione dei corsi che si stanno effettuando. Il comando si avvale anche di collaborazione di Vigili del Fuoco volontari discontinui che vengono richiamati secondo le esigenze. L’utilizzo di tale strumento consente di sopperire a carenze di personale, perché è possibile integrare una unità discontinua in una squadra. Normalmente c’è una squadra al distaccamento di Roseto, una al distaccamento di Nereto e due al Comando di Teramo, fermo restando che in caso di calamità di una certa consistenza è possibile fare il richiamo di personale libero dal servizio o addirittura chiamare i comandi limitrofi in appoggio”.
Come vengono scelte le persone da chiamare come discontinui?
“Vengono fatte delle disposizioni di servizio e periodicamente vengono richiamati i Vigili Discontinui di cui il comando ha un elenco con una graduatoria. Le chiamate sono funzione della graduatoria stessa”.
Ci sono donne nel personale?
“Si, poco è stato chiuso un corso per cui avremo 3 donne Vigili del Fuoco discontinue”.
Come si diventa Vigili?
“Attraverso un concorso. C’è stato in particolare un Bando che ha consentito l’immissione di Vigili del Fuoco discontinui in base a certi requisiti. Di norma non è così, sono delle eccezioni. Si tratta di momenti storici, che dipendono dall’insieme di tanti fattori: i Governi, l’economia, la carenza di personale in quel determinato periodo. Normalmente, si entra per concorso pubblico e le prove da superare sono tante, la selezione è severa, ci sono anche dei requisiti fisici e sanitari da rispettare”.
Vengono fatti aggiornamenti a personale ed ai mezzi?
“Nel nostro corpo la formazione è continua. Per poter stare al passo con i tempi ed essere in grado di affrontare al meglio qualsiasi evenienza, si fanno aggiornamenti a tutti i livelli: nella prevenzione, corsi per conseguimento patenti, corsi per il TAS,. una nuova disciplina: topografia applicata al soccorso. L’abbiamo visto operare nell’emergenza aquilana lo scorso anno e si è visto quanto può essere utile un sistema di questo tipo, con cartografia, fondamentale per il soccorso, tanto che anche altri enti venivano da noi per acquisire le informazioni necessarie. I VF sono una entità in divenire, mai statico. Anzi, sorgono nuove discipline, nuovi nuclei specialistici. I mezzi, alla stessa stregua di quelli civili, periodicamente vengono sottoposti a revisioni ed aggiornamenti per mantenerli funzionali”.
C’è grande cameratismo tra i VF, vero?
“Più che di cameratismo parlerei di forte spirito di squadra, spirito di corpo, che è un aspetto direi fondamentale. Ogni squadra è composta da 5 unità e se anche nel quotidiano o nella vita extra lavorativa non si è amici, durante il lavoro questo aspetto viene annullato. Si lavora insieme ed affiatati per raggiungere un unico fine, durante un intervento c’è bisogno dell’aiuto e dell’apporto di ciascuno dei componenti, si è appunto una squadra”.
Per il trasferimento completo nella sede ex Caserma Grue?
“Ho fatto una previsione in merito a quello che erano le situazioni poco più di un mese fa, dicendo gennaio febbraio 2011. E’ chiaro che questo dipende anche da altri fattori, che sono legati a finanziamenti, contratti e tutta una serie questioni che si stanno definendo in questi giorni. Poi bisogna formare il personale per le sale operative di nuova concezione e generazione. Non è semplice, ma il mio impegno per risolvere al più presto la questione è massimo. Comunque tutto il personale si potrà trasferire non appena sarà funzionante la nuova sala operativa. Esistono ancora due o tre edifici della vecchia caserma Grue che meriterebbero di essere ristrutturati, ma anche qui è una questione di fondi. Il primo obiettivo è la sala operativa, poi cercheremo di reperire risorse per fare anche il resto. Probabilmente, a breve inizieranno i lavori di sistemazione del piazzale, rifacimento del manto di asfalto e segnaletica”.