A più di tre anni dall’insediamento della giunta Brucchi a Teramo, le tante promesse e gli impegni presentati in campagna elettorale, cominciano a svanire. Il ‘Modello Teramo’ del centrodestra, lanciato dall’ex sindaco Chiodi, ha mostrato finalmente il suo volto ai teramani: molta propaganda, tanti annunci-spot, un lungo elenco di opere pubbliche e progetti illustrati e mai realizzati racchiusi dentro piani strategici fantasma”. Questo l’esordio di Mirko
De Berardinis, giovane segretario del Circolo Pd “E.V.Orsini” -Teramo centro. Quali le principali criticità del centro storico? “In questo fallimentare ‘modello’ politico, il centro storico è rimasto abbandonato a se stesso, e i residenti ne vivono ogni giorno le conseguenze. Le manutenzioni restano minime e carenti. Le strade, specie nella zona di Porta Romana, via De Albentiis, piazza Verdi, sono ridotte ad un colabrodo. In alcuni tratti gli antichi porfidi, mancanti o danneggiati dal tempo, non vengono sostituiti per mesi, per poi essere ricoperti da antiestetiche colate d’asfalto. L’illuminazione – prosegue De Berardinis, – resta uno dei principali problemi: sono troppe le strade e gli incroci che nelle ore notturne restano al buio, creando sensazione di insicurezza e probabile pericolo nei cittadini. Bisogna potenziare la pubblica illuminazione e garantire ai cittadini un monitoraggio costante degli impianti, per intervenire rapidamente in caso di guasti ed evitare incidenti, come i tanti avvenuti nella rotonda di ingresso a Teramo in via Cona”. Possibili soluzioni? “Abbiamo richiesto più volte all’amministrazione comunale l’installazione di telecamere di video-sorveglianza, in alcuni punti della città, come ad esempio piazza Garibaldi, Villa comunale, piazza Martiri, Madonna delle Grazie, per garantire una maggiore percezione di sicurezza ai cittadini e per dare un ausilio al lavoro prezioso delle forze dell’ordine. Finalmente, dopo numerosi rinvii, la giunta ha stanziato 25mila euro per l’acquisto di telecamere. Speriamo che la burocrazia non ritardi ulteriormente e che entrino presto in funzione. Altra questione disattesa dalla giunta Brucchi, – prosegue il segretario – resta quella dei grandi contenitori vuoti inutilizzati o abbandonati in centro storico: ex manicomio, ex ospedaletto di Porta Romana, Regina Margherita, ex Ravasco, ex Enel viale Bovio, ex Banca D’Italia, sono alcuni esempi. Edifici e spazi che politici ed amministratori non possono limitarsi a guardare, mentre cadono in rovina”. Proposte concrete? “Si potrebbero trasformare questi luoghi in investimenti per il futuro, non dimentichiamo che a Teramo ancora manca una casa dello studente e gli universitari hanno necessità di aule studio in centro. Quale migliore occasione, dunque, per far rivivere il nostro centro storico cittadino? Teramo,- conclude il segretario – ha bisogno di tornare a crescere e guardare avanti dopo questi anni bui, ma non si pensi ad una crescita con il cemento. Occorre fermare il consumo del territorio e la cementificazione selvaggia. Per questo motivo ci siamo opposti, e continueremo a farlo, all’ipotesi di cementificare l’area del vecchio stadio comunale. E’ uno dei pochi spazi verdi rimasti in città e tale deve restare. Un polmone verde a disposizione delle famiglie e delle tante società sportive che già lo utilizzano, oltreché un’area comunale sempre utile per eventi e manifestazioni. La vicenda del nuovo teatro dovrebbe aver insegnato qualcosa ai nostri amministratori: mai più project financing nelle mani dei privati, l’interesse pubblico va messo sempre al primo posto. Se non si segue questa regola, si perde la bussola del bene comune”.