Dai banchi del Liceo Artistico di Teramo a Holliwood, Los Angeles. Quattro ragazzi teramani, “come i moschettieri”, armati di sogni, di matite e tanta passione hanno conquistato il mondo disegnando fumetti e storyboards.
Carmine Di Giandomenico racconta la fantastica avventura che
lo portato, come i suoi amici e oggi colleghi, Adriano De Vincentis, Cristian De Matteis e Cristiano Donzelli, a lavorare per il cinema e per le più importanti case editrici di fumetti del mondo.
“la passione per il disegno e il fumetto in particolare inizia da giovanissimo. Indirizzo i miei studi in quella direzione frequentando il liceo artistico, ma all’epoca il fumetto era un tabù. Ancora oggi è un genere poco insegnato anche nelle scuole d’arte. Se qualcosa si muove è solo grazie a qualche insegnante più dinamico. Ho rinunciato all’università per proseguire da autodidatta. Quando ho iniziato c’era una sola scuola, a Roma e per me non era possibile frequentarla. Noi quattro passavamo i pomeriggi insieme a studiare questo tipo di linguaggio.”
Perché di un vero e proprio linguaggio si tratta. Il fumetto utilizzato per alfabetizzare l’Italia, come le storiche strisce del Corriere dei Piccoli.
“Poi ognuno di noi ha preso strade diverse, Adriano e Cristiano sono andati in America a lavorare per il cinema, dove hanno partecipato a grandi produzioni hollywoodiane per la stesura degli storyboards di film come “Le crociate” o “Gangs of New York “ . A quest’ultimo ho partecipato anch’io.”
Ma la grande avventura di Carmine inizia sul web, navigando sulla rete, alla ricerca del suo mondo fantastico, si imbatte nel blog di un personaggio importante del fumetto americano: “era il sito dell’attuale direttore artistico della Marvel Comics, dove c’era anche un forum. Con il Google Translate (il traduttore del motore di ricerca) ho iniziato a lasciare dei commenti e qualche disegno. Dopo qualche mese ho ricevuto una mail in cui mi diceva che i miei disegni erano molto interessanti. All’inizio credevo fosse uno scherzo, allora ho chiesto aiuto a mia moglie e abbiamo risposto con un mail in inglese – perché solo con il google translate la cosa non era possibile- chiedendo eventuali critiche o pareri. Dopo sole tre ore mi è arrivata la risposta nella quale mi invitava a inviare dell’altro materiale. Mi ha dato un indirizzo di posta a cui inviarlo e dopo 3 settimane è arrivato il contratto sempre via mail.. Era il 2005. Gli americani investono molto nei settori artistici. Con loro ho iniziato una seconda gavetta, prima una piccola miniserie e poi ho collaborato con autori che avevo letto da bambino come ad es. lo scrittore di Superman o dell’Incredibile Hulk.
L’ultimo lavoro in ordine di tempo è stato “Magneto Testament” ,sulle origini del personaggio di Magneto della serie X-MEN, che in America ha avuto un grandissimo successo, tant’è che ci hanno fatto anche una lezione universitaria di storia. Una lezione che prende spunto dal fatto che Magneto da bambino ha vissuto l’olocausto, senza superpoteri, ancora inconsapevole di se. Un lavoro sull’angoscia che porta l’uomo ad odiare l’uomo. Un importante studio psicologico. Il film è di prossima uscita.”
Carmine mi parla senza sosta del suo mondo fantastico, ma fatto anche di tanta tecnica e precisione, delle tipologie di fumetto, all’americana, molto centrato sulla fisicità e sul movimento, alla francese o all’italiana, con le differenze di sceneggiatura e di impaginazione. Mi spiega la funzione dello storyboard, nato per contenere i costi di produzione dei film, disegnando la scena da girare in modo da avere la visione dello spazio, delle posizioni degli attori e dei colori, così da non sprecare inutilmente la pellicola.
Oggi lavora con la Marvel Comics a progetti. E’ stato il primo autore italiano di cui hanno accettato un’ idea: riscrivere le origini del supereroe Dare Devil, partendo dalla storia del padre. Il lavoro si intitola Battlin’Jack Murdock
Lavora in casa e si ritiene fortunato per questo, anche se occorre tanta autodisciplina e le sue giornate e gran parte delle sue notti sono trascorse alla scrivania e al computer: “ I disegnatori non fanno una grande vita sociale. A parte rare uscite, a volte necessarie, come fare la spesa o impegni familiari, sono sempre al lavoro. La tecnologia digitale ha velocizzato i tempi, ma ha reso possibile l’aumento del volume di lavoro da preparare in tempi sempre più stretti. Una prima fase, quella del bianco e nero rimane tuttora artigianale, fatta rigorosamente a mano. E’ un lavoro abbastanza complesso, bisogna entrare in sintonia con lo sceneggiatore, studiare la storia e coordinare l’idea artistica. Quando il fumetto arriva in edicola in realtà è stato disegnato l’anno prima. “
Parliamo di progetti futuri e gli occhi di Carmine si illuminano, perché nella sua vita sta per arrivare un’altra meravigliosa avventura: tra qualche giorno nascerà la sua bimba, Elena: “ io e mia moglie dovremo riorganizzarci. Magari attrezzerò il mio studio per accoglierla e le insegnerò a disegnare. “
E infine il suo progetto, quello di cui è autore, sia dei disegni che dei testi, un personaggio Oudeis, ispirato a Ulisse e rivisto in chiave ciber – fantasy , ma questa è un’altra storia…