A cosa serve un giornale? In primo luogo a informare, naturalmente. Subito dopo,a interessare a fatti, persone, circostanze.
Ma anche (e non ultimo) a stimolare confronti, discussioni, e polemiche, perché no. Prima Pagina, da quando ne ho assunto la direzione (è passato già un anno) ha puntato proprio all’apertura “policroma” delle voci. Perché solo da una circolazione, il più possibile esauriente delle idee, può nascere un sano dibattito e una spinta a capirsi meglio, nel rispetto delle diverse opinioni. Una conferma arriva dalle due lettere giunte in redazione che pubblichiamo,entrambe in risposta ad articoli apparsi sul numero scorso. Una, a fi rma di un consigliere provinciale del centrodestra, ribatte ad aff ermazioni di un esponente del versante opposto. L’altra chiama in causa proprio chi sottoscrive la prima missiva. Un incrocio involontario di pareri, che coglie in pieno l’essenza di come riteniamo debba essere il compito di un giornale. Con un invito ulteriore: scriveteci. Le porte sono aperte.