Il Teatro Valle è ancora un caso nazionale, pur essendo la concreta dimostrazione che la cultura può essere gestita diversamente. Dopo più di un anno, sono stati tanti i progetti lanciati: per ben due volte si è tentato di mettere su un’orchestra, ma i tempi, probabilmente, non erano maturi. Fondare un’orchestra, infatti, è un progetto molto ambizioso perché la musica non è solo un hobby, un passatempo, un dopo scuola. Fondare un’orchestra significa mettere le radici per un bene collettivo. Questa volta pare proprio che il Valle non abbia intenzione di far naufragare il progetto e i musicisti, coordinati insieme, spinti dal comune desiderio di poter vivere di musica, questa volta ci si augura riusciranno a prendersi ciò che spetta loro di diritto. I progetti dipendono sempre dalla risposta delle persone, dalla loro voglia di rischiare, dalla misura in cui ci credono. “Nell’Orchestra”, fanno sapere i portavoce, “non ci sarà spazio per raccomandazioni e pressappochismi tipici dell’italietta. Ci saranno regolari audizioni con nomi di spicco della musica. L’obiettivo è suonare ad alti livelli, fare musica nel senso più alto del termine. Generare cultura, lavoro, occasioni, scambi, relazioni. L’obiettivo è che l’Orchestra stabile possa girare il mondo, essere un marchio distintivo di un’Italia diversa, che fa le cose per bene e con qualità. È un progetto serio, che andrà da subito incontro a partner internazionali”. Per quanto riguarda le modalità di reclutamento dei musicisti, si è in pieno fermento. Tutti sono chiamati a farne parte e le audizioni saranno a metà novembre (il bando è consultabile su www.teatrovalle.it). Si ospiteranno anche gruppi orchestrali già formati che vogliano diventare “nuclei fondativi” pur rimanendo autonomi. Il tempo stringe e forse non sarà facile, ma in certi momenti ciò che serve è gettare il cuore oltre l’ostacolo. E, allora, ecco già due importanti occasioni per esibirsi e cominciare: 21 dicembre, “Concerto della Fine del Mondo”e 1 gennaio 2013, “Concerto di Capodanno”, naturalmente presso il Teatro Valle. L’Orchestra Stabile dei Precari è un progetto da condividere, da sostenere in ogni modo. Se i musicisti italiani hanno voglia di lanciarsi in una sfida epocale non si facciano cogliere impreparati. A volte i treni passano e sta a noi saltarci sopra. In un momento di profonda crisi, dove è quasi impossibile aspettarsi di fare il lavoro della vita, sta alla nostra intelligenza capire come realizzarci. L’occasione c’è ed è adesso.