A volte non bisogna spingersi lontano per trova remeraviglie artistiche di raro pregio e bellezza. Tra le risorse culturali della provincia di Teramo spicca, per importanza ed attrattiva, il museo Stauros, situato all’interno del Santuario di San Gabriele ad Isola del Gran Sasso, la prima galleria in Italia dedicata all’arte sacra contemporanea. Le sue radici affondano nel 1973, quando fu istituita la Staurós International Association, un punto di riferimento per sperimentare i legami tra il mondo cristiano ed i vari tipi di espressione artistica contemporanea. Il progetto cominciò ad acquisire corpo nel 1984, durante la Biennale di Arte Sacra tenutasi a Pescara, il cui intento era proprio quello di tentare di rinsaldare il legame tra l’arte creata dalla fine degli anni Sessanta ed i temi del sacro, rifondando il rapporto simbiotico tra arte e chiesa che dura da millenni. Una delle più chiare espressioni di questa volontà è la quindicesima Biennale d’arte sacra contemporanea ospitata nel 2012 proprio nel santuario di San Gabriele, inserita tra le tante manifestazioni previste per celebrare il centocinquantesimo anniversario della morte di San Gabriele dell’Addolorata. La mostra sacra è dedicata al tema dell’Annunciazione e gli artisti partecipanti hanno accolto l’invito a rielaborare l’Annuncio a Maria, partendo dallo spunto iniziale di una suggestiva opera pittorica del Rinascimento fiammingo, un’Annunciazione del 1485 dell’anonimo maestro della leggenda di Santa Lucia. In uno spazio espositivo aperto e luminoso è possibile ammirare le opere di numerosi artisti nazionali e internazionali, come la splendida Deposizione dalla Croce di Oliviero Rainaldi, che rimanda, per la caratteristica inquadratura prospettica, alla famosa opera del Mantegna, un quadro che spicca, oltre che per le dimensione, per il prorompente impatto emotivo. Sono presenti anche alcuni lavori di uno dei massimi rappresentanti dell’arte contemporanea italiana, Omar Galliani, opere pervase dal chiaroscuro delle matite e del carboncino, quasi a rappresentare l’eterna disputa tra luce e ombra. Non mancano nella galleria le esplosioni di colore, come nei quadri dell’artista abruzzese Tommaso Cascella, opere astratte con sfumature decise e prepotenti che danno vita al fantastico. Tra i tanti artisti va ricordato il maestro giuliese Gigino Falconi, interprete elegante della figura femminile, che con graffi antepoeticità e pathos tratteggia volti eterei tra l’onirico trasognante e la concretezza terrena. Diverse opere lignee e bronze eimpreziosiscono poi gli ampi saloni, offrendo nuove interpretazioni delle icone sacre. Delizie per gli occhi, per l’anima e per il cuore, molte delle opere rimarranno esposte permanentemente all’interno del museo Stauros.