Il pilota della Protezione Civile, caduto in un’azione di soccorso antincendio e l’assenza delle istituzioni cittadine.
Stefano Bandini era un giovane teramano che ha dato lustro alla città di Teramo. Lavorava nella Protezione civile e ha sacrificato la sua giovane vita nello svolgimento della sua missione. Il 18 marzo 2005, durante lo spegnimento di un incendio in Toscana, sui boschi di Ripa (Serravezza) , nell’entroterra vicino Forte dei Marmi il Canadair sul quale viaggiava subì un guasto a causa di un malaugurato urto con i fili dell’alta tensione. In quella circostanza Stefano Bandini e il collega Claudio Rossetti, per evitare di cadere sul centro abitato, si diressero verso il mare in un disperato tentativo di atterraggio, purtroppo non riuscito: il velivolo si schiantò a duecento metri dalla spiaggia, nel giardino di una villetta. La loro generosità ha, con ogni probabilità, salvato centinaia di vite umane. Come atto di riconoscimento e stima, le amministrazioni di Serravezza e Forte dei Marmi hanno dedicato un monumen-to alla memoria dei due generosi giovani.
Avevano dato prova del loro coraggio anche in operazioni di soccorso durante lo tsunami del 2004 in Sri Lanka e nelle isole circostanti. Stefano Bandini fu premiato il 20 dicembre 2005 con la Medaglia D’oro al Valore Civile dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi con la seguente motivazione:
” Comandante Pilota Stefano Bandini – alla memoria – Pilota della Protezione Civile, nel corso di un’operazione antincendio, con ferma determinazione ed elevata professionalità, riusciva ad evitare che il proprio aeromobile Canadair in fiamme precipitasse su un centro abitato, sacrificando la vita ai più nobili ideali di umana solidarietà e spirito di servizio. Mirabile esempio di elette virtù civiche e di profondo senso di abnegazione. Serravezza (LU), 18 marzo 2005″.
Alla commemorazione del 18 marzo 2013 , organizzata dall’Associazione Teramo Nostra non erano però presenti né le scuole né il Comune per mezzo dei suoi rappresentanti. É con estremo rammarico che Teramo Nostra ha rilevato quest’assenza, che non poteva non ferire la sensibilità e il profondo senso civico dei soci che si sono spesi nell’or-ganizzazione della manifestazione.
È Piero Chiarini, ecologista da sempre impegnato in battaglie civiche nella nostra città, a dare espressione per quanto accaduto: ” Il coraggio e l’abnegazione di Stefano Bandini non possono essere dimenticati. Stefano Bandini non solo ha sacrificato la sua giovane vita, ma ha anche lasciato un bimbo di due anni che del padre porterà solo il ricordo del suo coraggio. Io lo conoscevo molto bene, ci accomunava l’amore per l’ecologia. Fummo noi come Associazione a proporre una prima manifestazione in memoria del giovane, in Comune. Parteciparono il Presidente della Regione Abruzzo, il Sindaco di Serravezza, l’Assessore di Forte Dei Marmi, i quali mi chiesero chi avesse organizzato la Manifestazione, se il Comune o noi come Associazione. L’assessore di Forte Dei Marmi non potè non esprimere il suo disappunto nell’apprendere che il Comune di Teramo si era disinteressato a questa vicenda umana. Noi possiamo affiancare le istituzione, ma non possiamo sostituirci ad esse. L’anno dopo venne inaugurato un monumento a Forte Dei Marmi e noi in quanto Associazione organizzammo un pulmino, ma c’eravamo solo noi, il Comune di Teramo non era presente. C’era solo il Consigliere Provinciale Topitti. Così ogni anno il 18 marzo, proponiamo il ricordo di Bandini alla Villa Comunale. Noi ci siamo fatti parte attiva perchè la Villa gli venisse intitolata, peraltro la targa presente all’interno della Villa è stata danneggiata e dovrebbe essere riparata. Ma l’episodio che ci ha più amareggiati è che quest’anno il Comune si è completamente dimenticato di questa ricorrenza e non ha inviato nep-pure un suo rappresentante, come aveva fatto ,almeno, gli altri anni. Ma vi rendete conto una Medaglia d’oro al Valore Civile, un eroe dei nostri giorni che viene completamente dimenticato! È mortificante per questa Amministrazione, che va ad inaugurare in pompa magna anche un marciapiede, dimenticare Stefano Bandini. Io non voglio fare polemica, ma la misura è ormai colma! Governare vuol dire anche portare avanti la memoria non solo fare l’inaugurazione di opere , a volte irrilevanti. Non ne faccio una questione di colore politico, ma di sensibilità, amore civico… Se non si è provvisti di queste qua-lità, governare una città diventa veramente difficile!”