Uno degli uomini più famosi del Venezuela nel XXI secolo, Hugo Chávez Frías, è scomparso il 5 marzo a 58 anni, e con lui termina un governo durato 14 anni. Nasce cosi la leggenda di un’indiscutibile figura politica, l’ultimo “caudillo” di una regione ancora impregnata di miseria e ingiustizie.
Uomo tanto amato quanto odiato. Eroe rivoluzionario per i suoi fedeli sostenitori, dittatore populista per i suoi critici, tante volte paragonato all’illustre Simón Bolívar e che ha ispirato una rinascita della sinistra in America Latina, insieme a Fidel Castro, il suo mentore. Appena arrivato al potere nel 1999 promise politiche sociali “rivoluzionarie”, cambiò la costituzione e lanciò una serie di programmi noti come “misiones”, che forniscono l’istruzione e servizi sanitari per i più poveri, utilizzando il petrolio per modificare il ruolo geopolitico del paese e facendo proprio tutto il sistema di governo. Sempre critico verso gli Stati Uniti, la sua egemonia è stata sempre un modello nel Centro e Sud America, dove trovò alleati contro gli avversari ideologici esterni, a cominciare dal presidente degli Stati Uniti, George W. Bush “Il diavolo”, come venne chiamato da Chávez nella sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nel suo paese attaccava costantemente gli imprenditori definendoli “oligarchi predatori” perché a suo avviso erano servitori corrotti del capitalismo internazionale. Ripetutamente ha detto che il suo obiettivo, per svolgere il suo progetto socialista, era quello di governare fino al 2030, ma inaspettatamente il destino lo ha lasciato a metà del cammino. Già molti i misteri nati sulla malattia, convalescenza e l’agonia del il leader della cosiddetta rivoluzione bolivariana che è morto dopo aver combattuto per quasi due anni il cancro, un “tumore delle dimensioni di una palla da baseball”, come descritto da Chávez stesso, situato nella parte posteriore della pelvi, i dettagli non sono noti perché la sua salute viene trattata come un segreto di stato. La sua morte segna un’epoca, quella del “socialismo del XXI secolo” e dà inizio al suo mito, dopo il “caudillo” presto sarà noto l’erede di uno dei paesi con le maggiori riserve di petrolio del mondo.