L’Italia è un paese unico per bellezze artistiche e primati di vario genere. Forse siamo il primo paese che ad oltre un mese dalle elezioni ancora non riesce ad avere un Governo. L’elenco dei tristi primati pero’ non si esaurisce qui, infatti, secondo un’indagine del Centro
Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics, l’Italia detiene il primato Europeo di aumento della corruzione. Nel periodo febbraio 2012 – febbraio 2013 in Italia la corruzione è cresciuta del 69%. Il losco giro d’affari ha ormai raggiunto i 64 miliardi di euro l’anno. Seguono l’Italia, la Bulgaria con +66%, la Romania con +63%, l’Ungheria con + 55%, la Polonia con +51%, la Slovenia con +46%, il Portogallo con +43%, la Spagna con +42%, Cipro con +40% e l’Estonia con +38%. Fanalino di coda la Francia con + 12%, l’Austria con + 12%, la Germania con +10%, il Lussemburgo con + 8%, l’Olanda con +5%, la Norvegia con +1%, la Svezia con -2%, la Norvegia con -5%, chiude l’elenco la Danimarca con un decremento del 12%. A livello territoriale, nel nostro paese la corruzione è aumentata del +73% nel Nord Est, del +70% nel Centro, del +68% nel Nord Ovest, del +65% nel Sud e del +62% nelle Isole. “La corruzione e l’equità fiscale sono i principali problemi che affliggono i contribuenti – afferma il presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani – Non si può combattere l’evasione fiscale se non si sradica la corruzione diffusa che si registra nel nostro Paese. La corruzione genera un danno diretto alla nostra economia con costi insostenibili per le imprese italiane ed allontana le imprese straniere dall’investire nel bel Paese”.