Finita la quaresima, il digiuno prosegue, ma questa volta è forzato: è cambiato il modo di fare la spesa e sono cambiate le abitudini alimentari perché gli italiani comprano meno e scelgono prodotti più economici. La crisi aggravando le condizioni economiche delle famiglie è riuscita a spezzare quello che si pensava
potesse essere l’ultimo tabù, si parla della tavola e lo conferma la Confcommercio, che registra un crollo dei consumi in picchiata di -2,4%, si ritorna ai livelli del 2004 per intendersi. Teramo non sfugge a questa realtà, che si evidenzia nel momento in cui si va a fare la spesa. Nel carrello i cibi acquistati più frequentemente riguardano il latte, la pasta, i biscotti, le uova e la farina, ma soprattutto si va alla ricerca del “low cost”, sempre più attenti al prezzo. Meno salumi, meno frutta e meno pesce e addio quindi ai carrelli strapieni simbolo di diffuso benessere. Nel caso della carne, nelle macellerie della città a farne le spese è stata soprattutto la carne bovina, “non si vende proprio perché più costosa e non ci sono i soldi – commenta un macellaio – comprano quello che serve, e si compra di più il pollame e il maiale”. Per questo anche nelle vendite di carne ora proliferano le offerte. Ma se si tratta di pane, “si compra comunque, non se ne fa a meno sulla tavola – spiega la commessa di un panificio – il problema è la forte concorrenza. In ogni caso è sceso il consumo del superfluo, quello che si vende meno sono i dolci, prima la torta si comprava, oggi molto meno e tutti sono contenti quando ci sono delle offerte”. I teramani sono in difficoltà e risparmiare diventa una attività a tempo pieno, arriva in soccorso il “fai da te” in cucina, le famiglie tornano, sempre più spesso alla preparazione casalinga di pane, pasta, confetture e dolci. Le trasmissioni televisive dedicate alla cucina sono sempre più seguite e le ricette che si trovano su internet aiutano al ritorno ai fornelli. Insomma, per colpa dell’infinita crisi si sta diventano degli esperti in arte culinaria, cambiando anche le abitudine alimentari, questa la conseguenza più importante quando si associano la spesa, la cucina e la crisi.