Un vero e proprio “obbrobrio senza senso”, uno “spreco di soldi”. Queste alcune opinioni dei teramani sull’Ipogeo, la struttura incompiuta che ha invaso piazza Garibaldi, prima con il suo cantiere ora con un lavoro lasciato a metà. I pensieri dei teramani, a riguardo
, non sono proprio confortanti. Innanzitutto tante persone non hanno
la minima idea di cosa signifi chi Ipogeo,ovvero la struttura sotterranea adibita a mostre e manifestazioni lturali, che ha sostituito la storica fontana della rotonda.Alcune persone anziane ferme ad aspettare l’autobus hanno lamentato che “i lavori sono durati anni e il complesso non è ancora operativo come promesso”. Una signora di mezza età ha affermato che “si tratta di una struttura che non ha ancora modifi cato, in meglio e dato alla zona,
l’importanza promessa all’inizio dei lavori”. Insomma, l’Ipogeo non sembra affatto la soluzione migliore, dopo aver rimosso per sempre la vecchia fontana e aver spostato sulla rotonda dello svincolo del Lotto Zero, a Porta Romana, la cosiddetta “palla” dell’artista cerquetano Silvio Mastrodascio, ovvero la scultura in bronzo patinato con dodici fi gure, dal titolo “La reincarnazione dello spirito”, realizzata per la città di Teramo nel 2004. Ma l’opera non è capita nemmeno dalle generazioni più giovani, dato che diversi ragazzi già rimpiangono la fontana delle cartoline, soppiantata dal “campo di patate senza senso” che adesso allieta il panorama della piazza. Il progetto dell’Ipogeo ha interessato anche parte della Villa Comunale, che ha risentito fortemente dei lavori e i giovani si chiedono come mai questo spazio verde sia stato “violentato” per lasciar spazio al cemento. In particolar modo è stato criticato l'”inutile” sottopasso che collega la villa al sottopassaggio dov’è ubicata l’immensa sala ancora da completare e arredare.