Che cos’è il Def, Documento di Economia e Finanza? Chi sono gli incapienti? In quanti in questi giorni si sono posti queste fatidiche domande? Reso evidente dall’acronimo, il DEF è un documento che sta alle fondamenta del sistema economico e della finanza di una nazione, infatti, è un documento in cui vengono analizzati e stabiliti gli obiettivi economici e finanziari del potere esecutivo per i prossimi anni. Il DEF deve essere votato dal Parlamento entro il 30 giugno, e nei mesi precedenti il Governo lavora per trovare manovre di rilancio dell’economia, tagli delle spese e copertura dei vari provvedimenti adottati, il tutto rispettando però il patto di stabilità che impone un 3% di rapporto deficit/pil. Il DEF
è stato introdotto nel 2011, precedentemente veniva denominato documento di programmazione economica e finanziaria:
strumento necessario per pianificare gli obiettivi da traguardare per il governo nel breve-medio periodo. Documento atteso
anche a livello europeo, vi è infatti una sorta di supervisione dell’Europa che esamina quali misure il Governo del paese membro, attuerà per non sforare il deficit. Spesso proprio per questo i governi tendono a fare delle stime ottimistiche, troppo, sulle misure indicate per trovare le coperture ai provvedimenti proposti. Infatti le crescite di PIL spesso prospettate nei DEF, non sono mai state rispecchiate dalla realtà. L’inconveniente è che il gettito fi scale preventivato sulla base della mancata crescita non si è tradotto in entrate di cassa.