Le elezioni provinciali hanno evidenziato un risultato delle consultazioni diverso dalla previsioni. Il candidato di centro Destra Gabriele Astolfi già sindaco di Atri, dato per favorito, esterna la sua amarezza.
“Sulla carta avevamo un piccolo vantaggio, – precisa Astolfi, – rispetto al centro sinistra”.
Il risultato ha dato ragione al centro sinistra, cosa non ha funzionato? “Era una votazione di secondo livello, votavano i consiglieri. E’ evidente che qualche consigliere non ha votato quanto dichiarato. In merito alle valutazioni: Su Teramo non so quale sia stato il problema. In val vibrata, comuni di fascia B e C, hanno preferito votare per Di Sabatino, facendo chiarezza sulle proprie posizioni e consegnando di fatto la provincia al centro sinistra. Questo è rilevabile dati alla mano, i comuni in fascia C – sono solo 4 e quindi i voti sono anche facilmente individuabili, precisa Astolfi, – mancano i voti di 13 consiglieri”.
Si sente tradito da queste espressioni di voto?“No, non è un voto contro la mia persona. Credo che ci siano degli accordi trasversali con il centro sinistra e finalmente si è fatta chiarezza. Hanno consegnato l’unica provincia che poteva rimanere a destra al centro sinistra, per motivi assolutamente personali. Il consigliere così come il cittadino è libero di votare chi vuole solo che il cittadino deve rendere conto solo alla propria coscienza, mentre il consigliere è di area. Io ne prendo atto sono stato sconfitto, rinnovo la mia stima a Di Sabatino e gli auguro buon lavoro così come sono sicuro farà un ottimo lavoro – continua Astolfi, – non posso essere contento ma questa consultazione ha portato alla luce le persone che vanno dove tira il vento. Ringrazio coloro che mi hanno votato, ho perso per uno scarto esiguo ma il centro destra deve prendere atto di questo dato e farne un uso ottimale per ricominciare a ricostruire un’area di centro che guardi a destra. Questo è il momento giusto in cui si conoscono le persone che hanno sfruttato il centro destra quando l’aria tirava a favore e poi l’hanno abbandonato per salire sulla nave dei vincenti”.
E’ la prima volta che si vota in Provincia con questo sistema. Ritiene che sia la strada giusta? “Sul fatto che la provincia possa diventare una sorta di comune di vasta area credo sia un’intuizione corretta. La riforma purtroppo è un po’ pasticciata ma, come tutti gli enti pubblici o vengono messi in condizione di funzionare o sono inutili. Se darà risposte al territorio sarà utile, se continuerà ad essere depauperata e penalizzata nei finanziamenti si rischia che non possa ‘fare’. Riguardo al risparmio posso dire che se l’ente funziona ha già risparmiato se non funziona, anche togliendo le indennità agli amministratori è comunque uno sperpero”.