Il Piano di stralcio della Regione Abruzzo spiega cos’è il fenomeno e le caratteristiche del nostro territorio riguardo al dissesto idrogeologico, e alle situazioni di frane o smottamenti per instabilità dei pendii e di fenomeni alluvionali in ambito fluviale in provincia di Teramo.
Secondo il Ministero dell’Ambiente: “il rischio naturale legato alle catastrofi idrogeologiche è in Italia tra i problemi più rilevanti, sia per i danni prodotti sia per il numero di vittime. Il sempre maggiore impatto delle catastrofi idrogeologiche sul territorio, dal dopoguerra ad oggi, va innanzitutto attribuito ai mutati scenari territoriali che hanno privilegiato l’occupazione e lo sfruttamento di aree naturalizzate e, marginalmente, a variazioni di tipo meteo-climatico. In pratica gran parte dei danni derivati dal dissesto idrogeologico sono prevalentemente determinati dai comportamenti umani e dai modelli pratici di sviluppo, piuttosto che da un presunto incremento della pericolosità naturale del territorio”. L’Abruzzo è la quarta regione in Italia con il maggior numero di comuni a rischio idrogeologico “molto elevato”. Da un punto di vista numerico, la provincia di Teramo presenta 9 comuni a rischio “molto elevato” (19,1% sul totale in provincia) e 38 comuni con rischio “molto elevato” e “elevato” (l’80,2% rispetto al totale provinciale). L’Abruzzo è prevalentemente caratterizzato da versanti interessati da deformazioni superfi ciali lente che, nella provincia di Teramo hanno toccato la quota apice di circa 2.400 dissesti.
PrimaPagina, edizione ottobre 2014