La tristezza nel vedere il muro del duomo distrutto da un camion nasce da lontano. Nasce da quell’autoporto mai reso funzionante. Siamo di fronte ad un problema di logistica: di logistica distributiva. L’ incapacità di quell’ autista è solo l’ effetto. Le cause si annidano in negligenze passate, che ora i cittadini teramani pagano a caro prezzo. La logistica nasce con le esigenze militari di supportare e approvvigionare i combattenti e i mezzi da combattimento con viveri, munizioni, carburanti. La logistica studia come soddisfare queste esigenze nel miglior modo possibile nel senso di tempi e costi.
La logistica ci dice soprattutto che un mezzo di tali dimensioni, un T.I.R appunto è adatto alle lunghe distanze e alle grandi quantità di merce (mediamente un TIR contiene 18 bancali) ed esegue il carico scarico in un centro di smistamento: come può essere un autoporto. Dall’ autoporto poi partono mezzi più agili e più piccoli a che perché le esigenze delle attività di un centro storico sono più piccole.È alquanto irreale che un TIR del genere porti merce esclusivamente per un’ attività del centro storico. Sicuramente ripartiva per altre mete, per altre città. L’ ideale sarebbe stato quello di scaricare il suo carico in un centro di smistamento, in quell’autoporto incompiuto alle porte della città. Alle porte di quella città della quale hanno oltraggiato uno dei simboli più rappresentativi.