Da mesi si sente parlare di “WikiLeaks”, ma non tutti comprendono l’importanza dell’accaduto. Il termine deriva dall’ inglese “leak”, ossia “perdita-fuga” (di notizie). E’ un sito web gestito da una organizzazione internazionale il cui scopo è divulgare informazioni e documenti coperti da segreto: di stato, militare, industriale, bancario o comunque confi denziali. Il sito web utilizzava inizialmente una versione
modifi cata del software MediaWiki, lo stesso in uso anche sui server di Wikipedia (da non confondere con esso) abbandonata a partire dal 22 ottobre 2010 dopo un restyling strutturale del sito. WikiLeaks, per scelta, non ha alcuna sede uffi ciale e non permette la modifi ca libera dei documenti. Vuole essere «una versione irrintracciabile di Wikipedia che consenta la pubblicazione e l’analisi di massa di documentazione riservata» Scopo ultimo trasparenza dei governi quale garanzia di giustizia, etica e di una più forte democrazia. WikiLeaks riceve le notizie in modo anonimo, grazie a un potente sistema di cifratura e afferma che «il suo interesse primario è lo smascheramento di regimi oppressivi in Asia, nell’ex blocco sovietico, in Africa sub-sahariana e nel Medio Oriente, ma ci aspettiamo anche di essere di aiuto a persone di tutti gli stati che vogliono svelare comportamenti non etici dei loro governi e delle loro società». Il nome del dominio wikileaks.org è stato registrato il 4 ottobre 2006 e ha pubblicato il primo documento nel dicembre dello stesso anno. Il fondatore, Julian Assange, pubblicamente presentato nel gennaio 2007, si riconosce semplicemente come membro del Consiglio Consultivo di Wikileaks, mentre i ruoli e le identità di tutti i membri, collaboratori e amministratori sono in gran parte ignoti. In quel periodo i fondatori asserirono di aver più di 1,2 milioni di documenti trapelati pronti per essere pubblicati. Senza considerare quelli già online e quelli in preparazione. Un enorme archivio dell’informazione globale di natura antirepressiva e anticensoria, che fa del web la sua arma più temuta da dittatori e multinazionali. La grande fortuna di Wikileaks è iniziata nel 2007, quando entrò a far parte dello staff di volontari un attivista esperto di reti Tor che notò fi n da subito che gli hacker provenienti dalla Cina utilizzavano la stessa rete per raccogliere informazioni sui governi stranieri. Wikileaks intercettò milioni di conversazioni all’insaputa degli interessati, cominciando a registrare tutto il loro traffico, ma solo una piccola parte fu pubblicata, allo scopo di utilizzarla come base per popolare il sito. Nel 2008 il sito web è stato chiuso per decisione di un tribunale californiano dietro le pressioni della banca svizzera Julius Bär, ritenutasi diffamata da documenti che l’accusavano di supportare l’evasione fi scale e il riciclaggio di denaro sporco. Il 29 febbraio 2008, lo stesso giudice che lo aveva chiuso autorizzò la riapertura del sito, citando il primo emendamento e questioni riguardo la giurisdizione. Il 5 marzo 2008 la banca rinunciò alla causa. Una successiva richiesta della banca di bloccare la pubblicazione del sito web fu negata. Il 25 luglio 2010 WikiLeaks ha svelato ai quotidiani New York Times, The Guardian e Der Spiegel il contenuto di alcuni documenti riservati dai quali emergono aspetti nascosti della guerra in Afghanistan. Il sito diffonde più di 300.000 documenti riservati che rivelano gravi inadempienze delle autorità statunitensi nel perseguire abusi, torture e violenze perpetrate durante la guerra in Iraq. La divulgazione dei documenti ha rivelato anche la morte di oltre 15.000 civili in circostanze sconosciute e numerosi casi di torture da parte di militari iracheni ignorate dall’esercito statunitense. sente sicuro di operare. L’ amministrazione Obama ha chiesto alla Gran Bretagna, Germania e Australia, di considerare il caso, accusare penalmente Assange, e limitargli i viaggi attraverso i confi ni internazionali. Dal dicembre 2010, il database di WikiLeaks è situato a Södermalm, un quartiere di Stoccolma, all’interno di un ex-rifugio anti-atomico ristrutturato. Il 1º dicembre 2010, Barack Obama ha creato una task force denominata Interagency Policy Committee for Wikileaks per contrastare eventuali altre fughe di documenti dagli uffici dell’amministrazione americana. Il 3 dicembre 2010 il sito WikiLeaks, attraverso la sua pagina su Twitter, ha accusato esplicitamente gli Usa di averlo oscurato. Concludendo, si può osservare che la Russia, attualmente impegnata nel controllare il mercato dell’energia europea attraverso l’esportazione di gas, e vecchio nemico degli Usa, potrebbe trovare vantaggioso proteggere Assange aiutandolo nei casi giudiziari. Così come escono allo scoperto alcune nazioni europee filoamericane. Potrebbe esserci una guerra nascosta al buio tra queste due superpotenze mondiali, attraverso la rete? La Russia ha in mano attualmente la maggior parte degli Hacker ed esperti mondiali informatici, ed è la nazione che investe più denaro al mondo per questi studi e ricerche. Assange sa di poter contare su loro.