Il B.I.M. –Bacino imbrifero montano- è un consorzio di 26 comuni che vanno da Isola del Gran Sasso a Civitella, da Pietracamela a Notaresco, Teramo compresa, fra la Valle del Vomano e il Tordino. Qualcuno potrà stupirsi del fatto che una istituzione montana comprenda anche i comuni marittimi di Giulianova e Roseto. Potrebbe stupirsi ancora di più quando scopre che il BIM è tra i soci fondatori
del Consorzio “Ente Porto di Giulianova”, insieme con l’Amministrazione Provincia di Teramo, altri comuni tra cui quello non proprio rivierasco di Mosciano S.Angelo, la Camera di Commercio e acquedotto del Ruzzo. Purtroppo non è incredibile. E’ la legge stessa che lo consente. Certo la legislazione non è proprio fresca di bucato, se bisogna far riferimento ad un Regio Decreto (Sic!)dell’ 11 dicembre 1933 n. 1775 nonché alla legge 27 dicembre 1953 n. 959. Istituzionalmente, il BIM è un Consorzio Obbligatorio di Comuni senza scopo di lucro, avente ad oggetto il progresso economico e sociale delle popolazioni interessate. Ovviamente, la defi nizione è piuttosto generica e superfi ciale. In pratica esso è l’ennesima sovrapposizione delle varie Comunità montane, società varie e distributrici di poltrone di cui l’Italia è sovrabbondante – su questo il legislatore è implacabile – ma nessuno si sogna di abolire. L’ente, secondo l’articolo 2 del suo statuto, ha lo scopo di “provvedere all’amministrazione del fondo comune che gli è attribuito” ai sensi della legge n.959, “nella esecuzione diretta o indiretta o nel fi nanziamento di opere di pubblica utilità”. Questi nobili scopi, con soldi ovviamente presi dalle nostre tasche, dovrebbero esercitarsi quindi in rifacimento di strade, illuminazioni, fognature, servizi per i cittadini, sia lavorando in ‘prima persona’ che dando denaro agli enti che necessitano di questi interventi, visto che “il Consorzio inoltre potrà destinare fondi e contributi in favore dei Comuni o di loro forme associative(…) nonché di persone fi siche, sempre per il raggiungimento di obiettivi di interesse generale(…)”. Tutto molto pomposo, non c’è che dire, ma i risultati non sempre sono altrettanto eclatanti. “A cosa servono le comunità montane e marittime? A cosa servono i vari consorzi e bacini imbriferi? A niente!” (Vittorio Feltri)