Appare ormai chiaro che, negli ultimi anni, sono sempre di più le persone che si stanno aprendo a cambiamenti profondi e sostanziali. Quasi che i cambiamenti del mondo e la crisi fi nanziaria trovino, in fondo, ragion d’essere in una crisi personale o spirituale. Una crisi dei valori che sottendono alla cultura contemporanea.
Di certo, la situazione economica del nostro Paese è traballante e ci coinvolge tutti, ognuno a suo modo. Molto probabilmente abbiamo anche assistito al verifi carsi della perdita del lavoro di qualche amico, conoscente o parente oppure fai parte anche tu di quella parte di popolazione che ha perso il lavoro, o non l’ho ha trovato.
In ogni caso, di fronte a questa situazione, semplicemente potresti essere insoddisfatto, se non preoccupato, di come stanno andando le cose ovvero di come stanno andando le nostre vite. Insomma, per circostanze diverse, sono in molti coloro che devono o vogliono cambiare vita.
Ora, la voglia di cambiare vita può essere motivata da un reale desiderio, ma anche dalla delusione, dalla rabbia, da un impeto, da un avvenimento esterno, dalla vicinanza di una o più persone che non ci fanno star bene, da un
ricordo lontano che, però, infl uisce ancora sui nostri pensieri, stati d’animo e comportamenti.
Possono essere ragioni che ci spingono “via da” una situazione indesiderata, oppure che ci spingono “verso” un obiettivo, una visione, una situazione desiderata. In ogni caso, se a spingerci a prendere in considerazione un cambiamento non è una ragione valida, quest’ultima può rivelarsi un’altra delle cause della nostra insoddisfazione. Cosa voglio esattamente? Si tratta di trovare una risposta a questa domanda. Spesso, infatti, tendiamo a dire a noi stessi e agli altri ciò che non vogliamo, piuttosto che ciò che vogliamo. Ma se facciamo così, difficilmente riusciamo
a identifi care le caratteristiche di ciò che desideriamo, perché la nostra attenzione continua a essere rivolta a quello che vogliamo evitare.
Naturalmente, anche il desiderio di allontanarci da un problema che ci disturba o da una situazione che non ci soddisfa è assolutamente lecito e naturale. In questo numero, allora, voglio presentarvi una serie di passi e domande, che possono aiutarci a capire quali sono le ragioni e i sentimenti funzionali o disfunzionali al nostro miglioramento, tanto per valutarle meglio, prima di passare all’azione in modo impulsivo e gravido di conseguenze.
Passo 1. Scrivi in poche parole quello che vorresti cambiare nella tua vita.
Passo 2. Elenca almeno 5 ragioni che motivano la tua voglia di cambiare.
Passo 3. Rileggi le 5 ragioni, prendine atto, osserva ciò che provi.
E rispondi con sincerità alle prossime domande.
Domanda 1. Ti fanno sentire motivato, felice, fiero?
Domanda 2. Le sensazioni nella pancia, sottopelle, la tua fisiologia, il tuo respiro, sono simili a quelle dei momenti felici?
Domanda 3. Quelle ragioni ti “portano via da”, cioè ti liberano piuttosto che ti “spingono verso”, ti regalano qualcosa?
Domanda 4. Quelle ragioni, ti appartengono o sono motivazioni dei tuoi cari, della tua famiglia, dei valori che ti sono stati trasmessi da altri?
Domanda 5. Sono motivazioni incentrate sul futuro?
Se le risposte a queste domande, o alcune di queste, sono negative, fermati un istante a rifl ettere sia sul peso delle emozioni che caratterizzano questa voglia di cambiamento, sia sulle ragioni pratiche conseguenti.
Di certo, sperimentare un confronto, una discussione o un esercizio di self-help come questo, che aumentano la consapevolezza di come sei fatto, non può che giovare alla realizzazione di te stesso.
In ogni caso, l’unica certezza è il presente e, a un certo punto, possiamo prendere le cose con più leggerezza e con le parole di Charles De Gaulle “Io prendo delle decisioni. Forse non sono perfette, ma è meglio prendere decisioni imperfette che essere alla continua ricerca di decisioni perfette che non si troveranno mai”.
Buon cambiamento!
PrimaPagina, edizione maggio 2015 – di Pierluigi Troilo