GIUBILEO 2015: LA SFIDA DI FRANCESCO

È ufficialmente iniziato l’Anno Santo della Misericordia, il Giubileo fortemente voluto da Papa Francesco contro ogni obiezione che da tutto il mondo si sono sollevate soprattutto all’indomani dei tragici fatti di sangue che per mano dell’Isis, hanno ferito il pianeta intero.

Alla cerimonia dell’apertura della Porta Santa a San Pietro a Roma, anche il Papa Emerito Benedetto XVI.

Il Giubileo durerà un anno,fino al 20 novembre 2016 e in questo periodo, pellegrini di tutto il mondo arriveranno nella Capitale per ricevere “l’Indulgenza Plenaria”, il Perdono da tutti i peccati.

La parola Giubileo deriva dalla parola ebraica yòbel, che è il nome del corno d’ariete il cui suono dava inizio all’anno santo ebraico, che lo celebrava una volta ogni 50 anni.

La Chiesa Cattolica lo celebra invece  ogni 25 anni, ma il Papa ha potere di decidere un Giubileo Straordinario, proprio come questo della Misericordia, indetto da Papa Bergoglio o quello del 2000, indetto da Papa Giovanni Paolo II, che fu anche il primo in cui il Pontefice estese l’indulgenza anche a chi seguiva le celebrazioni tramite radio e televisione.

Il primo Giubileo della storia avvenne nel 1300 e fu indetto da  Papa Bonifacio VIII. 

«Per favore niente porte blindate nella Chiesa, niente, tutto aperto». Questa la raccomandazione di Papa Francesco,  più volte ripetuta nel corso delle udienze  generali in piazza San Pietro, perché  «La Chiesa  è la portinaia della casa del Signore, la portinaia, non  la padrona della casa del Signore». Un messaggio forte quello del Papa, così come è forte, d’altra parte,  la tensione e la preoccupazione,  di attentati,  di chi ne dovrà gestire la logistica e l’organizzazione dei flussi. Le misure di sicurezza sono imponenti, ma il rischio che non possano essere sufficienti è reale.

Così il Prefetto Gabrielli “garantisce l’impegno” ma non si sente di garantire il risultato.

È stata una decisione opportuna? Giusta? Quella del Papa? Lo sapremo solo alla fine di questo anno.

Quelli che stiamo vivendo sono tempi di profonda trasformazione, a cominciare proprio dalla Chiesa a cui Bergoglio sta dando, ogni giorno di più, nuovi impulsi e nuovi scenari. Un viaggio difficile alla riscoperta di una Chiesa PER l’UOMO, CON l’UOMO.

Un ritorno alla spiritualità e alla trascendenza dei principi  che la religione insegna,  ma non sempre attua. La ricollocazione del materialismo come ricordato nel Vangelo, dando “a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. Ma soprattutto la riscoperta della prima Missione di una Chiesa ecumenica: l’accoglienza, la misericordia, il perdono, l’inclusione.  Un messaggio assolutamente antitetico a quelli che oggi,  da più parti,  radicalizzando  posizioni estreme, alimentano la cultura del conflitto, armato e non.