Il primo augurio va al commissario Fabio Vallarola , nominato dalla Regione , per risolvere un problema che ormai affligge Roseto da oltre 10 anni. A lui affido la speranza di un vero cambiamento.
Riserva nata nel Febbraio 2005 per evitare la cementificazione di uno dei rari tratti di spiaggia incontaminati. Dieci anni di lotte per vedere riconosciuto un diritto della città ,sempre osteggiati da figure con scarse capacità di programmazione del territorio che tutt’oggi operano nella politica locale in tutti gli schieramenti.
Come ricordato sulla stampa l’obbligo di istituire un Organo di Gestione e un Piano di Assetto Naturalistico è dettato dalla LR 8/2005 art 69 commi 5,6,7,8 entro 90 giorni dal Febbraio 2005. Da quella data si sono succedute due amministrazioni comunali di centro sinistra , una di centro destra ed alla guida della Regione ci sono state altrettante rotazioni.
Ma in dieci anni la Riserva , nonostante le lotte portate, è rimasta ferma al palo.
Purtroppo una lotta politica si è scatenata ed entrambi gli schieramenti , compresi coloro che oggi si ricollocano in altre coalizioni , si son sfidati a chi tagliava di più’ la Riserva portando a una ridefinizione assurda dei confini che esclude proprio il torrente che da il nome all’area protetta.
Ma cosa ha comportato questo immobilismo da parte dei nostri politici?
Semplice : la perdita di milioni di Euro di finanziamenti Europei,Regionali e FAS per la difesa del territorio,l’ambiente e la creazione di occupazione legata alla economia verde.
Esistono degli strumenti Economici come il Valore Economico Totale,Valore di Uso Diretto ed Indiretto e una ricostruzione storica dei Bandi e Finanziamenti Persi che può quantizzare la perdita Ambientale,Economica e Lavorativa di 10 anni di immobilismo per fare delle stime potenziali analizzando riserve simili e Gestioni attive dal punto di vista della progettazione.
Secondo queste stime Roseto ha perso circa 1.000.000 di Euro per la manutenzione del territorio e il ripristino ambientale , circa 800,000 Euro di Fondi per l’imprenditoria Verde e le attività Biocompatibili. Oltre 500,000 Euro destinati all’agricoltura e circa 500.000 Euro per la difesa di Flora e Fauna locale.
Si può stimare una perdita di 100/150 posti di lavoro diretti ed indiretti ed una perdita economica turistica di difficile calcolo ma di certo imponente.
Da anni ripeto che vivere dentro una riserva non vuol dire non godere di tutti i diritti che un cittadino italiano ha nel nostro paese, In una riserva è possibile lavorare,vivere avere una attività .
Per far ciò bisogna però avere delle regole , un PAN , e un organo che valuta gli interventi in base alle norme fissate , organo di gestione.
Per anni le forze politiche locali si sono concentrate solo sul vecchio “mattone” con i risultati che abbiamo visto. Manca una prospettiva e la capacità di interpretare un mondo totalmente diverso dagli anni 70 ed 80 . Un mondo che ha ancora possibilità di crescita e molte di esse sono legate all’ambiente e all’economia che gira intorno ad esso.
Ma così come in tutti gli schieramenti ci sono dei responsabili di tale sfacelo è altrettanto vero che ci sono persone , in ogni parte politica ed associativa , che comprendono l’utilità di una riserva come quella del borsacchio. Il mio augurio e speranza sono in queste persone non in chi , prima della campagna elettorale condanna il suo stesso operato passato.
Il futuro di Roseto è incerto , ma abbiamo una risorsa enorme,la Riserva Borsacchio, non sprechiamo ancora tempo.