ROSANNA CHE AVEVA IL VIZIO DI VIVERE

Sono passati 25 anni dalla scomparsa di Rosanna Benzi, scrittrice, giornalista e straordinario esempio di attivismo socialee femminile.

La sua storia inizia nel  1962, quando non ancora quattordicenne, fu colpita dalla poliomielite in una delle sue forme più gravi, la bulbo-spinale. La malattia le causò una tetraplegia e una grave insufficienza respiratoria e la costrinse a trascorrere il resto della vita in un polmone d’acciaio all’Ospedale San Martino di Genova. Rosanna Benzi divenne un personaggio pubblico quando nel maggio del 1963  Papa Giovanni XXIII, venuto a conoscenza della sua condizione, le inviò una lettera per «ringraziarla per la sua voglia di vivere»; fu l’inizio del suo impegno sociale. Divenne  una delle voci più autorevoli e ascoltate delle campagne a sostegno dei diritti dei disabili e fu proposta per la carica di senatore a vita. Nel  1976 Rosanna Benzi fondò e diresse la rivista “Gli Altri”, dalle cui pagine lanciò alcune importanti campagne di sensibilizzazione sui  temi dell’handicap e dell’emarginazione sociale; tra queste vanno ricordate la campagna contro le “barriere architettoniche” e quella per l’abbattimento dell’IVA sulle sedie a rotelle e sui presidi ortopedici. Notevole impatto ebbero anche le sue inchieste su handicap e sessualità dei disabili e quelle sul trattamento inadeguato che i malati psichiatrici potevano subire nelle strutture manicomiali. Come scrittrice pubblicò  Il vizio di vivere (Rusconii, 1984) da cui fu tratto un film per la tv diretto da Dino Risi (19988) e Girotondo in una stanza (Rusconi, 1987). La vita di Rosanna Benzi è stato un alto esempio di impegno sociale e femminile.. Nei suoi interventi pubblici ha trattato argomenti quali identità femminile e disabilità dal punto di vista dei diretti interessati  e dal suo polmone d’acciaio ha diretto la rivista “Gli Altri”.