Dal novembre 2015, come noto, è entrato in vigore il D.Lgs. 66/2003 in attuazione delle direttive europee che disciplinano l’orario di lavoro.
Il decreto stabilisce, tra l’altro, il limite massimo di 12 ore e 50 minuti al giorno e l’obbligo di 11 ore di riposo tra un turno di lavoro e l’altro. Disposizioni aziendali stabiliscono, inoltre, che i coordinatori infermieristici organizzino i turni entro il 20 del mese. Ma questi si trovano in forte difficoltà a coprire i turni nel rispetto delle norme perché la carenza di personale ha raggiunto livelli di vera e propria emergenza.
«Sono due le conseguenze dirette di questa situazione – dichiara Giuseppe De Zolt, segretario provinciale del NurSind Teramo – La prima ricade sui pazienti, perché la Asl di Teramo non ha personale a sufficienza per assicurare una corretta continuità assistenziale. L’altra colpisce il personale. A questo riguardo, la norma impone alle aziende di “riorganizzare”, cioè come estrema ratio perfino chiudere i servizi che non riescono a garantire, per assicurare la tutela del personale ed i livelli minimi, eppure si continuano ad inaugurare servizi, senza incremento del personale a disposizione. La scena della coperta corta si ripropone: per coprire un servizio se ne scopre un altro».
I dipendenti pagano il conto più alto: «Sono in costante aumento le problematiche correlate allo stress lavorativo – prosegue il segretario De Zolt – Il personale non riesce ad usufruire regolarmente neppure delle ferie, al punto che alcuni dipendenti hanno ferie arretrate addirittura del 2013. Non ultimo, i coordinatori si trovano costretti nel fronteggiare l’emergenza a chiedere gli straordinari agli infermieri i quali, però, non vengono retribuiti, come dimostrano i casi di dipendenti che hanno accumulato anche più di 200 ore».
La situazione non è più sostenibile ma, nonostante sia sotto gli occhi di tutti, non sembra esserci una concreta volontà di trovare una soluzione. «Il decreto 49/2012 del Commissario ad Acta sulle dotazioni organiche delle Asl indica il numero minimo di personale nelle Unità Operative – ricorda De Zolt – Le linee guida, però, non sono mai state rispettate in alcun reparto. La Asl di Teramo è quella con meno personale in organico tra tutte le Asl abruzzesi. Secondo i calcoli effettuati in passato dal NurSind, tra infermieri e OSS mancano circa 600 unità. Quei numeri sono ormai superati e la situazione è ad oggi ulteriormente peggiorata. Assistiamo ad un rimpallo di responsabilità tra Asl e Regione per le mancate assunzioni, crediamo sia ora di trovare una soluzione – conclude il segretario provinciale – Perché il decreto commissariale non viene rispettato? Di chi sono le responsabilità? Vogliamo chiarezza e risposte concrete che definiscano come uscire finalmente da questa impasse, uno stallo che sta uccidendo l’assistenza sanitaria teramana».