Non passa giorno che la cronaca non riporti notizie di cronaca riguardanti donne uccise, violate, perseguitate. Vittime di uomini che hanno perso ogni senso di umanità. In ogni parte del mondo. Non è più questione di retaggi o arretratezze perché molti di questi orribili casi avviene in Paesi cosiddetti evoluti, come il nostro. I “civilissimi” uomini occidentali che spiegano immani forze per esportare democrazia e civiltà, spiegano altrettanta crudeltà, efferatezza e inciviltà per uccidere mogli, compagne, figli e figlie, bambini e bambine.
La cosa che più sconvolge sono i moventi: per le donne adulte è “la colpa” di aver preso la decisione di troncare una relazione. Per i Paesi in conflitto è un modo per “piegare” delle popolazioni intere. Per i bambini e le bambine è la loro fragilità che ne fa degli “strumenti” in mano a uomini senza coscienza o senza salute mentale per usare degli eufemismi.
Esseri umani considerati ancora oggi “oggetti” da possedere, di cui disporre. Senza diritto a decidere delle proprie vite, dei propri pensieri, delle proprie aspirazioni.
E dall’altra parte invece un mondo di donne estremamente consapevoli, brillanti, preparate. Spesso geniali nel loro campo. Forse sarà una donna il prossimo Presidente degli Stati Uniti. Tante scienziate raggiungono livelli incredibili di eccellenza, tanti intelletti femminili raggiungono traguardi impensabili. Le donne hanno preso coscienza delle loro potenzialità e raggiungono i traguardi che si pongono.
Eppure ancora non basta. Ancora è necessario difendere la propria vita da chi le ritiene “di proprietà”.
Com’è possibile?
Uomini culturalmente evoluti che davanti a un rifiuto, come unica alternativa scelgono la morte. E sconvolge ascoltare le loro giustificazioni: “non sopportavo di perderla”, “aveva un altro”, “voleva il divorzio”. E per non perderle, schiaffi, violenze, torture, morte. Le amavano troppo. Questa è la frase più atroce. L’Amore non uccide. L’Amore protegge, cura, salva. Magari dà la vita, non la toglie. E penso a quelle giovanissime mamme sui barconi, nel mare, che per salvare i loro bambini rischiano e affogano. Affrontano deserti a piedi, scalze. Subiscono altre violenze. Quanto coraggio ci vuole, oggi, ad essere donna?
di Mira Carpineta