“Preferisco parlare di Politiche Sociali, piuttosto che di servizi sociali, perché solo attraverso scelte politiche di buon senso si può capire il grado di civiltà di un paese”. Esordisce così Teresa Ginoble, assessore e vicesindaco di Roseto. Della sua cittadina e delle iniziative sociali di cui è responsabile parla con entusiasmo
ed energia, elencando i progetti realizzati e quelli in fase di realizzazione. “Tutto inizia dall’ascolto- spiega- perché solo ascoltando le persone e le loro richieste, i loro bisogni o i loro disagi, un amministratore politico di buon senso può dare risposte risolutive”. Nell’attuale momento di restrizione economica e riduzione delle risorse, come si possono mantenere dei servizi sociali o evitarne soppressioni? Il benessere di una comunità passa attraverso l’attivazione delle politiche sociali. Non è comprensibile che una comunità socialmente equa possa vivere dimenticando gli altri. Il Comune di Roseto, grazie a scelte lungimiranti del recentepassato, ha confermato il suo impegno di bilancio per la funzione sociale, inoltre siamo riusciti a creare una rete di persone, volontari, cooperative, parrocchie, Caritas (di cui abbiamo fortemente voluto uno sportello qui a Roseto), il Banco Alimentare ecc., con i quali abbiamo realizzato una serie di servizi per bambini anziani, disabili, immigrati, famiglie disagiate. Persone a cui è stata data anche la possibilità di conseguire una formazione specifica –sanitaria, sociale e comportamentale- a seconda del campo in cui avrebbero operato. Quali sono le risposte che avete dato? Sono veramente tante e tutte effi cienti. Per gli anziani abbiamo attivato diverse iniziative come “Le amiche di casa”, gruppo di badanti e assistenti domiciliari di cui fanno parte tante italiane. In un certo senso ci stiamo riappropriando del nostro territorio, ed è giusto che sia così. Il progetto della casa famiglia “Asilo” per i malati di Alzheimer da accogliere in ambienti di tipo familiare con personale adatto a gestire questo tipo di malattia. Vorremmo realizzare un vero e proprio albo per questo tipo di lavoratrici a cui poter attingere dopo averne accertato la preparazione. Siamo stati tra i primi Comuni ad attivare i progetti per l’estrema povertà e quella organizzazione ci ha poi permesso di creare una rete che è stata in grado di accogliere da subito i 6000 aquilani. Chi di loro è stato a Roseto non potrà dimenticarlo. Per l’infanzia, invece, il mio sogno è di attivare più asili nido. Ne abbiamo tre e siamo al 36% del trattato di Lisbona, ma abbiamo la lettura al nido (lettura di favole e racconti per stimolare l’approccio ai libri), tempo pieno, colonia estiva , assistenza specialistica nelle scuole, ludoteca, la cittadella dei ragazzi dai 13 ai 18 anni). Quando dico che siamo molto attenti all’ascolto è perché questo ci ha permesso di individuare le tipologie di intervento anche e soprattutto coinvolgendo le persone interessate, nelle scuole. Abbiamo, ad esempio, costituito il comitato dei genitori per la democrazia partecipata. A Roseto le politiche sociali dell’assessore Ginoble hanno permesso di affrontare e monitorare diverse problematiche: anziani, bambini, madri in diffi coltà, famiglie disagiate, adozioni, immigrazione, ma in gni ambito l’organizzazione degli interventi si basa sulla partecipazione degli stessi soggetti. “La comunità d’accoglienza per madri in diffi coltà con minori,creata da noi e funzionante, per mantenere i bambini nel territorio –continua l’assessore è un altro fi ore all’occhiello. Siamo il Comune capofila per le adozioni nazionali e internazionali (solo a Roseto 21 adozioni e 20 affi di). Tra le altre iniziative realizzate, la palazzina per l’inclusione sociale, una struttura con un’assistente sociale e un’ amministrativa per le pratiche e il laboratorio per l’inserimento lavorativo dei disabili, che sarà per il momento un semiresidenziale, ma che potrà divenirestanziale per l’accoglienza di momentaneeemergenze.”