Export italiano in ripresa nell’ultima parte del 2016, in un anno particolarmente difficile per gli scambi a livello globale. Questi i dati pubblicati il 16 febbraio scorso dall’ISTAT che confermano l’aumento delle esportazioni di beni che hanno raggiunto il livello record di 417 miliardi con una crescita dell’1,1 rispetto al 2015. Anche il saldo commerciale fa registrare un nuovo massimo, toccando i 51,6 miliardi. Effetto supportato da un parallelo calo delle importazioni (-1,4%, ma al netto dell’energia anche questo dato è in crescita dell’1,5%).
Il buon risultato è tuttavia frutto di andamenti contrastanti perché, se è in crescita l’export verso l’Unione (+3%), si registra, di contro, un calo di quello verso i mercati extra-UE. In crescita quasi del 10% le esportazioni verso il Giappone e mercato cinese, mentre sempre in Asia, cala l’export verso l’India. La complessa situazione geopolitica concorre a determinare la contrazione degli scambi con Russia e Turchia.
Ottime conferme dagli Stati Uniti, che fanno segnare un +2,6% dopo un biennio eccezionale (2014 e 2015 rispettivamente a +10 e +20%), che confermerebbe l’efficacia dell’intensa attività promozionale svolta nel quadro del Piano Straordinario Made in Italy, che aveva inserito come target principale il mercato statunitense.
A livello settoriale, la crescita delle esportazioni nel 2016 è guidata dalla farmaceutica (+6,8%) e dai mezzi di trasporto (in particolare, gli autoveicoli a +6,3%), due settori che insieme rappresentano quasi il 16% del nostro export. Crescono anche altre componenti essenziali del Made in Italy, come l’industria alimentare (4,2%) e la filiera moda (+1,2%).
Inoltre si annota che la crescita dell’export italiano è in linea con la performance tedesca, mentre le esportazioni francesi risultano in calo dello 0,7%.
I commenti del Ministro Calenda: “Un altro anno record per il Made in Italy che dimostra come l’Italia abbia un tessuto industriale forte e vitale che viene premiato da una crescita della domanda internazionale nei nostri settori di specializzazione. La sfida per il governo è quella di portare sempre più imprese ad esportare ed innovare. Il Piano Straordinario per il Made in Italy, lanciato tre anni fa e rafforzato ulteriormente con l’ultima legge di bilancio, e il Piano Industria 4.0 vanno esattamente in questa direzione”
e del sottosegretario Scalfarotto: “ A tal fine il nostro Piano per la promozione del Made in Italy mobilita per il 2017 circa duecento milioni di euro di risorse pubbliche, cifra che sarà mantenuta a regime nei prossimi anni e segno tangibile dell’impegno del Governo a garantire un supporto stabile ed elevato all’export. Certo, tali sforzi promozionali dovranno avvenire in un contesto che non li vanifichi” ha concluso il Sottosegretario “Mi riferisco alle tendenze protezionistiche in aumento nel mondo, che devono essere contrastate dall’Italia e dall’Europa con una politica commerciale virtuosa – che dia l’esempio e apra i mercati: l’intesa commerciale con il Canada, il CETA, appena ratificato dal Parlamento europeo, è esattamente il tipo di accordo di cui abbiamo bisogno per rilanciare gli scambi e porterà buoni frutti“.