Esiste una causa precisa che ha scatenato l’avvento dei cosidetti “populisti” (come se non lo fosse chiunque va a caccia di voti,
piuttosto che limitarsi a fare del bene e solo in conseguenza di questo accettare il riconoscente, spontaneo voto degli elettori).
Questa causa non è tra quelle ripetute dai media professionali bensì giace nel fatto che, nei sette decenni dal generale avvento della democrazia, non c’è stata la minima trasformazione nella struttura degli Stati. Ancor più precisamente: nessun politico ha mai chiarito che la democrazia non nasce col voto elettorale bensì si realizza esattamente col mandato temporale, cui poi può seguire il momento del voto.
Giusto da questo chiarimento (lo stesso mandato temporale è ciò che in ultima analisi permette le consultazioni popolari) nasce la consapevolezza che dei tre poteri dello Stato (amministrativo, giudiziario, legislativo) solo quest’ultimo è stato reso democratico (secoli fa) mentre siamo ancora in attesa (ormai del tutto spazientita) che vengano resi democratici gli altri due basilari poteri, introducendo il mandato temporaneo (il pro tempore, il tempo determinato) in ogni ruolo del Pubblico Impiego.
E’ proprio questo scellerato sistema pubblico tirannico (lasciato come mal lo ereditammo) a pilotare facilmente una maggioranza emarginata dalla Res Publica (mantenuta nella totale ignoranza della complessa realtà delle cose) ed a realizzare regolarmente le volontà di ogni cricca, elite, lobby e mafia. Venendone fuori lo schifo di mondo che viviamo.
E ciò ch’è peggio è che, essendo cultura ed informazione sottomesse all’ufficialità data dai carrieristi pubblici (gli assunti a vita nei pubblici impieghi), nessun media (nemmeno indipendente) se l’è mai sentita di affrontare questo tema. Perché la paura, di non riuscire più a sovrariempire la panza, sovrasta ogni scrupolo.
Ecco: è per questo che (da quella misera, sbilenca democrazia che cammina sulla sola gamba legislativa, ridotta ad un nulla, sgambettata di continuo, dalle altre due, l’amministrativa e la giudiziaria) nascono populismi a iosa. Per distruggere intanto il sistema esistente, non certo per costruirne subito uno nuovo, perché davvero non lo si saprebbe fare. Dimenticando purtroppo l’antico detto: “muoia Sansone con tutti i filistei”, che ormai non è più così lontano dal rinnovare il suo forte contenuto.
Mbhé: che non s’abbia però a dire che l’umanità c’è cascata per intero. C’è chi ce l’ha messa tutta, per vent’anni, per avvertire del problema di fondo.
Nessun pòstero abbia quindi mai a pensare che l’umanità non fosse stata capace di cambiare.
Semplicemente non l’ha voluto. Caparbiamente ha rifiutato. Ma avrebbe benissimo potuto.
Danilo D’Antonio