Sull’efficacia dell’Escozul sentiamo il parere del dott. Amedeo Pancotti, primario del reparto di Oncologia dell’Ospedale Mazzini di Teramo. “I più lo ritengono un ‘anti-tumorale’, anche se l’accezione corretta è quella di semplice ‘anti – infi ammatorio’. Nonostante non vi siano studi clinici riguardanti il farmaco, non escluderei che l’Escozul possa portare giovamenti. La Labiofam, la ditta farmaceutica cubana che la distribuisce
gratuitamente, ritiene abbia effetti benefici sui pazienti che hanno il cancro. Personalmente non mi sento di sconsigliarne l’uso a chi volesse intraprendere questa cura, visto che per ora non ha mai avuto effetti collaterali. Però vorrei che chi ha problemi tumorali nonabbandonasse le cure tradizionali per rifugiarsi con tutte le proprie speranze in quest’unica soluzione, facendola diventare quasi una ‘pietra fi losofale’. L’Escozul, ricordo, non è un sostitutivo. Questo lo sostengono gli stessi medici cubani che lo somministrano ai loro pazienti. Certo, la tossina presente nella sua composizione chimica parrebbe avere molteplici effetti non del tutto chiariti. Da un lato, sembrerebbe funzionare come inibitore delle proteasi (enzimi della cellula), dall’altro ostacolerebbe la formazione della membrana cellulare e impedirebbe quindi l’angiogenesi, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni nel tumore. Stimola anche il sistema immunitario e ha un’ azione anti-infi ammatoria e antidolorifica. Ricordo che casistiche conclamate non ce ne sono. Negli ultimi mesi ho frequentato due dei più importanti convegni internazionali di oncologia, a Chicago e Berlino, e del farmaco non v’è stata traccia, nessuno l’ha menzionato. Questo deve far riflettere. Come è possibile che un farmaco con delle proprietà antitumorali possa essere messo da parte e ignorato? Probabilmente non è tutto oro quel che luccica”.