La vita quotidiana è un pesante campo di battaglia dove è sempre meno probabile che chiudendo la porta di casa si possa sfuggire alle più gravi violenze. Violenza subita e perpetuata, tollerata e combattuta, auto inflitta e imposta. Ferite morali, dignità oltraggiata, abusifisici. La violenza sulle donne è un tema che merita di essere sempre meglio conosciuto e compreso.
L’informazione aggrega, unisce, incoraggia a sentirsi in diritto di poter reagire e approdare con più coraggio a piste di vita nuova. Scegliere di cambiare è possibile e può diventare l’unica via d’uscita quando si è coinvolti in maltrattamenti. È necessario ritrovare i ducia in se stesse, scendere dagli ingranaggi malati delle abitudini. In alcuni casi le donne si ostinano a credere in una relazione anche quando si è consapevoli di essere scese troppo in basso nel rendersi ogni giorno vittime sacrifi cali dentro una tacita e consenziente gabbia. Se a casa arrivano ospiti si innesca un sipario nuovo e ingannevole affinché non si percepisca che fino ad un istante prima si era in balia dell’oppressione degli insulti e la paura di generare nell’aggressione. Si svolge tutto come se una pastiglia di dopamina si mettesse istantaneamente in circolo nel sangue: la situazione tergiversa e gli onori di casa spostano l’attenzione sul savoir-faire e bon ton. D’un tratto una risata anestetizzante dell’umore fa cogliere nuovamente il piacere di ridere con i familiari, una briciola di calore che molte volte basta a far pensare che si possa sorridere solo in simili occasioni fortuite e ci si abbandona alla scelta di un esistenza sull’orlo del precipizio. Alcune donne nel tentativo di essere comprese e aiutate confi dano il loro malessere, ma si ritraggono come chiocciole senza guscio non appena si affacciano all’idea di dover reinventare la vita. Tanti i sensi di colpa, la paura di essere giudicate dai figli soprattutto. Un’esistenza che ci insegna a combattere
la violenza a non subirla è il modello di cui abbiamo bisogno, la dimostrazione pratica della forza della vita che ciascun figlio vorrebbe respirare. Appello la virtù comunicativa dell’arte che sin da tempi lontani, in svariati modi, ha rappresentato la violenza subita dalle donne, con lo scopo di esorcizzare qualsiasi forma di costrizione fi sica e psicologica e valorizzare l’universo femminile. Si pensi a Pentesilea, regina delle Amazzoni, uccisa da Achille, il quale si innamorò di lei colpito dalla sua bellezza, proprio nell’istante in cui la trafi sse con la lancia. Dafne invece, inseguita da Apollo in preda al desiderio, riuscì a salvarsi soccorsa dal padre che la trasformò in alloro. Questa metamorfosi è una saggia metafora che ci ricorda che è possibile condividere l’evoluzione dalle grinfie dei soprusi con gli altri e con il mondo.