“ASSI” DI BRISCOLA PER L’ATO

Dopo tante discussioni l’agognata riforma degli Ato abruzzesi è arrivata. E’ il caso di esaminare con ordine la legge reACQUAgionalem al riguardo, denominata “Norme in materia di Servizio Idrico Integrato della Regione Abruzzo” la quale consta di un solo articolo, suddiviso in 33 commi. Al comma 5 è istituito un AMBITO TERRITORIALE UNICO REGIONALE- ATUR coincidente con il

territorio regionale; al comma 6 è costituito il soggetto d’ambito –un ente pubblico dotato di autonomia amministrativa, gestionale e finanziaria(c.8) – denominato ERSI (ENTE REGIONALE PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO) competente per l’ATUR. L’ERSI succede in tutte le posizioni giuridiche ed economiche ai sei enti d’ambito soppressi (C. 19). Ai sensi del comma 8 l’ERSI “promuove (…) la gestione delle attività afferenti al Servizio nel territorio regionale(…). L’ERSI,(…) esercita l’attività di competenza sulla base di principi e criteri unitari che garantiscono l’uniformità di indirizzo e di azione in materia di Servizio sull’intero territorioregionale, il controllo analogo sui gestori in house del Servizio, la valutazione ed analisi comparativa delle gestione”.Inoltre, “promuove ed è tenuto a rappresentare le specifiche condizioni di efficienza che rendono la gestione in house comparativamente vantaggiosa per gli utenti del servizio nella Regione Abruzzo rispetto ad altre modalità di gestione”. Sono organi dell’ERSI (c.9) il presidente (l’assessore regionale competente), il consiglio di amministrazione (composto dal presidente stesso, dai presidenti delle Province o da loro delegati e da quattro sindaci indicati dall’ANCI], il direttore generale, il revisore dei conti. Al comma 10 sono istituite le ASSI, cioè le assemblee dei sindaci che si riuniscono su base provinciale per l’esercizio delle competenze nelle materie assegnate agli enti locali dalla legislazione statale e regionale, in particolare i compiti di organizzazione del Servizio, di adozione del Piano d’ambito provinciale, di scelta della forma di gestione, di determinazione e modulazione delle tariffe all’utenza, di affi damento della gestione. Importante anche il comma 14, per il quale l’ERSI propone gli atti fondamentali di pianificazione e di programmazione del servizio alle ASSI, che esprimono parere obbligatorio e vincolante. L’ERSI coordina ed unifica a livello regionale le deliberazioni delle ASSI. Riepilogando c’è un ATUR, un ERSI e quattro ASSI; gli ATO, contrariamente a quanto affermato da alcuni media che hanno fatto un po’ di confusione, sono aboliti. I commenti, per una volta, non vedono la solita divisione tra guelfi e ghibellini, seppur con qualche distinzione. Il Partito democratico avrebbe preferito un’attribuzione di poteri ai consigli provinciali anziché ai presidenti delle Province, ma con gli emendamenti proposti e approvati in aula ritiene di aver raggiunto dei risultati soddisfacenti. “I detentori delle decisioni – ha spiegato Ruffini – saranno i Comuni e si è fatto in modo che del Cda dell’Ersi facciano parte anche un sindaco per ogni provincia. Il patrimonio, poi, resta nella disponibilità dei Comuni e non potrà essere trasferito alla Regione”. “Abbiamo avviato il processo di risanamento di un sistema che negli anni ha prodotto disservizi, sprechi e a volte malaffare” ha commentato Ricardo Chiavaroli, portavoce del gruppo Pdl, “il tutto a danno dei cittadini. Stabiliamo senza remore che l’acqua anche in Abruzzo resta un bene pubblico”.