Il ragù è alla bolognese,(…) i fritti e i saltimbocca sono alla romana, le olive all’ascolana e si potrebbe continuare, ma ciò che di buono sfornano i nostri cuochi non è poi così conosciuto. E anche quei piatti che consumiamo in occasioni tipiche –Virtù al primo maggio e tacchino alla canzanese- non sono riusciti ad affermarsi al di fuori dei nostri territori, dove di virtù e di canzanese non si è mai sentito parlare(…)” Scriveva così Ernino
D’Agostino, ex presidente della Provincia, nel suo saluto alla prima edizione del “Magna Teramo” del 2006. Non c’è da stupirsi ed il tema è fritto rifritto: non siamo conosciuti, non riusciamo a conquistare fette di mercato e nemmeno offriamo di più sul piano dei servizi. Ogni avvenimento è autoreferenziale per i nostri politici, i quali rilasciano sempre interviste per affermare come siano stati bravi, ma non si va mai oltre il folclore delle ragazze con la conca in testa, le soliterievocazioni medievali, le manifestazioni di Pecorini&porchette. Tra pochissimo entreremo in estate: al solito non mancheranno sagre, sagre e ancora sagre, ma non vedremo molto altro, se non qualche karaoke sgangherato sulla spiaggia a tutto volume che impedisce a validi lavoratori o a chi voglia semplicemente riposare di dormire. Qualche anno fa un altro ex di via Milli, Claudio Ruffini, disse che era ormai giunta l’ora di smettere di “andare appresso alla luna” e di fare pochi spettacoli, ma di grande levatura. Niente da fare: nessun presidente di Pro-Loco, nessun sindaco di comuni -che in altri paesi sarebbero relegati a poco più di un isolato- rinunciano alla loro “serata evento”, che si traduce spesso in un gran caos per il parcheggio, in una totale disorganizzazione e in tassi alcolici fuori controllo. Così un flusso di denaro tutto sommato nemmeno infimo, invece di essere convogliato in poche cose, ma di rilievo –come ad esempio concerti con grandi stars- finisce per perdersi in mille rivoli e rivoletti da discarica. Inutile poi sperare di farci capire da un qualunque interlocutore quando siamo in trasferta: “Da dove vieni?” “Da Teramo”; “Ah! – pausa di sbigottimento- Termoli”, “No! Teramo!” “Aaah! Sì… Terni!”