I CURDI POPOLO SENZA PATRIA

Sono i discendenti della mitica Mesopotamia, un popolo antichissimo stanziato nella regione del Kurdistan,  una regione di 550 mila chilometri quadrati  divisa tra Turchia, Iran, Iraq e Siria. La popolazione di questa etnia, una delle più grandi al mondo senza un suo territorio è  la quarta mediorientale dopo arabi, persiani e turchi, ed è presente  anche in Siria, Iran ed Iraq. Il popolo curdo cerca da sempre la sua autodeterminazione e la creazione di uno stato indipendente per il quale vive in guerra da decenni. Nel 1988 il giornale la Repubblica scriveva:”Nel XIX secolo quasi tutto il territorio curdo passa sotto la dominazione ottomana, e a partire dai primi del ‘900 i turchi cominciano una politica repressiva nei confronti delle popolazioni conquistate. Il 30 ottobre 1918 l’impero ottomano viene battuto dagli Alleati: alla Gran Bretagna viene dato il mandato sull’Iraq arabo. Nel 1920 il trattato di Sevres stabilisce il diritto alla nascita del Kurdistan nelle province orientali dell’Anatolia. Nel 1923 il trattato di Losanna annette alla Turchia la maggior parte del territorio dei curdi, e per oltre 15 anni si susseguono rivolte popolari contro il governo di Ankara e di Teheran. Nel 1937 viene sancita la definitiva spartizione del Kurdistan con un trattato tra Turchia, Iraq, Iran e Afganistan, che prevede anche un coordinamento della lotta contro l’irredentismo curdo. Nel 1945 l’Unione Sovietica favorisce la nascita di una repubblica popolare curda in Iran. Un anno dopo, al ritiro delle truppe sovietiche. lo scià riconquista la regione. Nel settembre 1961 cominciano le prime azioni di insurrezione armata, che proseguono poi negli anni Settanta sia contro la Persia che contro l’Iraq. Da allora la diaspora di questo popolo e la ricerca di una patria unica non è mai cessata.

Le persecuzioni subite da questo popolo in tutti i territori in cui è suddiviso arrivano ai nostri giorni. Da qualche giorno infatti, la Turchia di Erdogan minaccia una nuova guerra contro di loro dimenticando il ruolo sostenuto da questo popolo nella lotta all’Isis. Se oggi infatti l’Isis è disarmato lo si deve alla strenua difesa e offensiva dei soldati e delle leggendarie soldatesse curde. Donne giovani e giovanissime che hanno combattuto in modo eroico contro gli orrori del terrorismo fondamentalista del Daesh. Il medio oriente rimane la costante febbre del pianeta  con i suoi conflitti senza fine. Mentre il resto del mondo ancora una volta assiste immobile ai massacri.