L’incredulità. È questa la prima reazione quando si inizia ad esplorare il fenomeno della sessualità degli adolescenti di oggi. Perché, cercando di conoscere gli innumerevoli casi di sessualità a volte precoce, a volte sbandierata, a volte alterata che ci vengono proposti dai ragazzi, ci si interroga chiedendosi se possano essere veramente avvenuti. E allora si alimenta la speranza che si tratti di racconti esagerati insieme con il desiderio di salvarci tutti da questa nuova realtà, ragazzi, genitori e società. Eppure la sessualità degli adolescenti è cambiata, e non si può fare a meno di non riconoscerlo. Ce lo mostrano già da alcuni anni i video più o meno sessualmente espliciti presenti sulla rete. Non sono invenzioni cinematografi che, come non lo sono i casi scoppiati in alcune scuole italiane in cui i presidi si sono imbattuti quasi per caso in video di rapporti sessuali tra compagni o di prestazioni a pagamento (pochi euro o una ricarica per il cellulare) avvenuti all’interno delle scuole. E ancora sono reali i casi di ragazze che sempre per una forma di ricompensa mostrano il loro corpo a un interlocutore virtuale fino ad arrivare agli stupri di gruppo effettuati da minorenni ai danni di coetanee. Si tratta allora di un disagio che i ragazzi di oggi manifestano attraverso la sessualità o di una normale evoluzione in forme fi nora sconosciute? Difficile rispondere, certo è che la sessualità dei giovani ci rimanda un caleidoscopio di immagini articolate, a volte scioccanti, che devono stimolare il mondo adulto a rifl ettere. Esiste tuttavia anche una sessualità meglio vissuta, frutto della naturale voluzione verso l’età adulta. L’emergere in adolescenza di una nuova consapevolezza del proprio corpo che cambia ed assume connotati sessualmente maturi, e la presenza di desideri sempre più emergenti portano ad una naturale ricerca di relazione con l’altro e a una sperimentazione che non deve spaventare. A cosa imputare invece la sessualità vissuta in forme più estreme? Si invocano di solito il fallimento della famiglia, della scuola, della società. Ed è vero che qualcosa ha fatto tilt se la sessualità non è più vissuta solo tra due persone e soprattutto all’interno di una relazione che ne fa da cornice, ma può essere anche sbandierata, venduta, condivisa con il gruppo. È evidente che gli adolescenti di oggi vivono trasformazioni che coinvolgono in maniera profonda la loro mente, bombardati come sono dai “miti del nostro tempo” come la ricchezza, la bellezza, la forza, la moda, il mercato, il benessere materialmente inteso. Sottoposti a tutto questo, non solo attraverso le immagini, ma anche attraverso gli esempi proposti, come dovrebbero crescere se non così? E dove sono finiti altri “miti” come il rispetto di sé e dell’altro, il sacrifi cio, l’onestà che, al di là della morale, consentivano altre possibilità di identificazione? Se anche la società, addirittura le istituzioni, rimandano l’idea che il raggiungimento di un certo status vale più di ogni altra cosa e può essere perseg uito a ogni costo, gli adolescenti di oggi non possono che rimandarci, come in uno specchio fedele, l’immagine che noi proponiamo. Nei social-network c’è l’idea che se sei sexy ti “chiederò l’amicizia”. Ecco quindi che dietro il presentarsi come oggetti sensuali c’è soprattutto un bisogno antico, quello di essere importanti l’altro, bisogno che diventa poi più grande quando l’autostima è vacillante. A tutto ciò certo si accompagna inevitabilmente una visione del corpo come esterno a sé, uno strumento da utilizzare che non porta con sé emozioni. Certo è che quando i giovani propongono comportamenti in parte alterati, mostrano sempre disagio e reclamano qualcosa che manca o è mancato e pongono una richiesta: la necessità di ascolto, di comprensione, di protezione e a volte anche di cura. Il discorso sulla sessualità degli adolescenti qui abbozzato è multiforme e ci impone nuovi spazi di riflessione e il tentativo di comprendere in maniera seria cosa sta capitando nella mente delle giovani generazioni.