LE DONNE DI SINISTRA E LA SURROGAZIONE DI MATERNITA’
È davvero difficile accettare che ancora ci sia gente che possa credere alla favola della “maternità per altri”. In un mondo in cui ad ogni “domanda” corrisponde una risposta – legale e/o illegale – corredata di listino prezzi, continuare a pensare alla favola dell’amore per un figlio, è davvero ingenuo se non proprio ingannevole.
C’è una legge in Italia che vieta l’allontanamento dei cuccioli di cane dalla madre nei primi 3 mesi di vita. Il contratto di surrogazione con il quale si stabiliscono i termini di “lavorazione e consegna del prodotto” , stabilisce invece che il bimbo venga tolto immediatamente alla madre surrogata per evitare l’imprinting neonatale, e che la stessa NON accampi mai, nella sua vita, alcuna azione di rivendicazione della maternità. Il contratto di surrogazione è SOLO ed ESCLUSIVAMENTE un’operazione commerciale in cui un cliente compra un prodotto e gli strumenti per realizzarlo. È regolato solo ed esclusivamente da regole mercantili. Le aziende che si occupano di questi servizi hanno un listino prezzi per ogni stadio della lavorazione:
- il prezzo dell’ovulo – che non è mai “donato” ma comprato – di cui il cliente può scegliere il bagaglio genetico della fornitrice
- il prezzo dell’utero in cui avverrà la gestazione
- il prezzo delle consulenze legali per la redazione dei contratti
A tutto questo aggiungiamo che laddove il fine è il profitto, l’azienda determinerà i suoi profitti a scapito delle persone usate. Del resto in tutti campi dell’ economia la base è sempre il punto più sfruttato della catena produttiva.
Per fornire l’ovulo, la fornitrice scelta viene sottoposta spesso a bombardamento ormonale per favorirne “la produzione”, come le galline ovaiole per intenderci, e poi viene prelevato attraverso un intervento chirurgico. Costo medio: 10000€?
L’utero che ospiterà l’embrione è generalmente di una persona non europea né nordamericana. Si tratta nella migliore delle ipotesi di sudamericane e nella peggiore di ragazzine asiatiche usate solo per quello o per la prostituzione. Costo medio: 10000€? ( che in ogni caso non vanno proprio alla gestante)
Ma il prezzo di un prodotto del genere va dai 150000€ in su. Secondo voi a chi va il resto?
Quindi chiamiamo le cose con il loro nome: la surrogazione di maternità è un mercato di corpi femminili e di bambini, dove l’amore non ha alcuna cittadinanza, se non quello per se stessi e per il proprio ego.
Come si può continuare a credere che sia un progresso di civiltà tornare al mercato degli schiavi? La surrogazione nasce in America, infatti, Paese che ha abolito la schiavitù solo 200 anni fa e dopo una guerra civile, in cui l’economia e il capitalismo estremo sono alla base della sua costruzione sociale.
Ma la cosa più incredibile è vedere e ascoltare donne “di sinistra”, parlamentari, che ne hanno fatto la loro battaglia per regolamentare e legalizzare l’ultimo scempio del corpo femminile.
Il sospetto di elettorato lobbista è lecito? Davvero la civiltà si basa su un listino prezzi? Davvero è civiltà se le donne possono essere mercificate intere o in parte? Davvero è civiltà fabbricare esseri umani senza madre per contratto? Davvero è civiltà negare al bambino fabbricato una madre, in virtù di un contratto stipulato da chi lo ha commissionato? Davvero le donne di sinistra italiane pensano che questa sia civiltà?
Mira Carpineta