Da alcuni anni un gruppo di farmaci (denominati farmaci biologici) è entrato nella terapia della psoriasi medio grave, grave e comunque in presenza di artropatia psoriasica. I farmaci biologici sono in grado di bloccare i meccanismi molecolari coinvolti nella patogenesi della psoriasi e risultano efficaci nel trattamento perché possiedono alcune caratteristiche come: rapida risposta clinica, efficacia in ionoterapia, possibilità di terapia a lungo termine per consentire un controllo continuo della malattia. Sono anche relativamente sicuri nel trattamento prolungato, data la
loro apparente assenza di tossicità a carico di rene e fegato. Hanno inoltre solo minima interazione con altri farmaci e poche controindicazioni. Rispondono altresì al concetto di “farmaco ideale” per la buona accettazione da parte dei pazienti e facile somministrazione. Molti “biologici” infatti possono essere somministrati a domicilio, evitando frequenti visite presso strutture sanitarie. Le risposte date dai pazienti sottoposti a queste terapie, e introdotti nel progetto “Psocare”, evidenziano un miglioramento della qualità della vita. Tale progetto, promosso dall’Agenzia italiana del farmaco, in collaborazione con altri gruppi di lavoro italiani, punta a migliorare l’assistenza dei pazienti con psoriasi, valutando fattori che interagiscono, per prevedere risposta, efficacia e sicurezza nei diversi trattamenti sistemici. Seguendo protocolli terapeutici condivisi, al momento attuale si può affermare che i farmaci biologici diano una grande speranza per il trattamento quotidiano e a lungo termine nei pazienti con psoriasi. Malattia infi ammatoria cronica della cute, la psoriasi interessa circa il 3% della popolazione italiana (si stima che circa 1,5 milioni di persone ne siano affette). Il decorso clinico può essere cronicorecidivante in circa il 10-30% dei pazienti che presentano un interessamento delle articolazioni. La patogenesi della psoriasi prevede fattori ambientali e genetici in grado di favorire una risposta immunitaria verso antigeni cutanei e articolari. Fattori di rischio sono la familiarità, obesità, consumo di alcool, fumo, stress. Fattori protettivi sono i cibi a contenuto di acidi grassi polinsaturi, frutta fresca, carote, pomodori ed esposizione a raggi ultravioletti. Fattori scatenanti sono le infezioni respiratorie da streptococchi, alcuni farmaci (antiipertensivi come i betabloccanti), farmaci antiinfi ammatori non steroidei, farmaci antimalarici e antidepressivi maggiori come il litio. Anche traumi locali, ustioni solari o situazioni stressanti giocano un ruolo importante nell’insorgenza della psoriasi. Una certa percentuale di pazienti può presentare un’artrite psoriasica con compromissione di una o più articolazioni asimmetriche, poliartrite simmetrica, artrite con interessamento delle articolazioni delle dita e dei piedi e compromissione anche delle unghie, sacro ileite asimmetrica e asintomatica, spondilite e artrite mutilante. Nell’artropatia psoriasica possono essere colpiti anche organi al di fuori delle articolazioni con congiuntiviti e uveiti. L’esame ematochimico rivela sempre assenza del fattore reumatoide. Esistono poi indici clinici ed esami strumentali che valutano l’entità del quadro clinico da lieve a grave. Clinicamente si tiene conto dell’eritema, spessore, desquamazione, prurito, dolore, tumefazione articolare, numero delle articolazioni coinvolte. Esiste inoltre la possibilità di valutare con strumentazioni l’entità delle alterazioni cutanee, vascolari ed ossee nel corso della patologia. Esiste un’ampia gamma di trattamenti farmacologici il cui utilizzo tiene conto della gravità del quadro clinico e della compromissione della qualità della vita dei pazienti con psoriasi. Da un’indagine di alcuni anni fa circa la soddisfazione dei pazienti in relazione alle terapie tradizionali, la maggioranza degli interpellati ha espresso insoddisfazione, ritenendo i trattamenti troppo gravosi o inefficaci o troppo costosi. Nella vasta gamma dei trattamenti topici, rivolti soprattutto alla terapia delle forme lievi e circoscritte, le formulazioni a disposizione sono molteplici. Presentano tuttavia effetti collaterali nei trattamenti a lungo termine.