A colloquio con Nazario Pagano

 “Il coordinatore regionale Nazario Pagano gode della mia stima e della mia fiducia. In questi due anni di attività ha svolto un eccellente lavoro ed ha sempre dimostrato affidabilità politica, lealtà e capacità organizzativa. A breve lo incontrerò per affrontare con lui il tema delle prossime elezioni amministrative in Abruzzo” . (Silvio Berlusconi, 17 dicembre 2015).

Incontriamo il Presidente del Comitato Regionale Forza Italia Abruzzo a Francavilla a Mare, nel corso di un meeting di fine anno, tra i vari comitati regionali abruzzesi e sostenitori del partito.

Presidente Pagano, motivo di questa riunione, a parte gli auguri di fine anno?

Questi incontri servono per fare il punto della situazione del nostro partito. Affrontiamo vari temi che ci coinvolgono, i tesseramenti, le linee di programma per il prossimo anno , le iniziative che  intendiamo mettere in atto, anche alla luce dei rapporti che abbiamo intessuto ed intensificheremo con i nostri alleati prossimi, o comunque vicini a Forza Italia come NCD, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini e altri partiti con cui abbiamo governato l’Abruzzo e continuiamo a governarlo.

Ho capito bene? Anche l’NCD?  

La legge elettorale approvata dal parlamento, l’Italicum, prevede il premio alla lista, un tecnicismo che dimostra, di fatto, l’inutilità di fare listarelle che arrivano al 2, 3, 5 %  ma anche del 10 % ; così non si arriva da nessuna parte. Bisogna che  una lista arrivi almeno al 40 % , per posizionarsi tra i primi posti, e andare al ballottaggio. Questo impone una riaggregazione, perché se le forze di centro destra andassero divise, arriverebbero al  4- 5 o forse 6% , il che non avrebbe alcun senso. Sia chiaro che l’Italicum non mi piace,  ma ha questo lato positivo, che “obbliga” i simili a riaggregarsi. Bisognerà vedere quali saranno i contenuti programmatici, chi sarà candidato premier e chi vorrà aderire a questa riaggregazione . E’ semplicistico dire solo NCD, identificandolo unicamente con Alfano; NCD ormai è un logo smarrito che credo non si presenterà neanche alle prossime amministrative, ma tra le  persone che hanno fatto quel percorso, sicuramente ci sarà chi proseguirà  col PD, altri si orienteranno verso diverse compagini politiche, e altri che vorranno tornare alle loro origini.

Qual è lo stato di  salute di FI in Abruzzo?

Lo stesso che ha in tutta Italia, un partito che ha avuto difficoltà ma che ha lavorato anche durante e dopo le vicissitudini del suo leader; siamo un partito che si deve ristrutturare, rivitalizzarsi. In tutto ciò però l’aspetto positivo è che nonostante tutto quello che è successo,  non è poco avere ancora il gradimento del 12- 13% dei nostri sostenitori. Ritengo che le prospettive di riaggregare ed essere utili a tanta parte della collettività ci siano, ottime ed abbondanti. Occorre lavorare sia da un punto di vista programmatico che di vicinanza al territorio. Normalmente il consenso che si riscuote è  proporzionato ai risultati che si ottengono, e noi dobbiamo offrire un’alternativa credibile all’attuale governo di centro sinistra.

Mi dica tre priorità imprescindibili per il nostro Abruzzo

Le stesse per l’Italia. Diciamo che l’Abruzzo sta all’Italia come l’Italia sta all’Europa e al mondo.

Ma in Abruzzo, perdoni il campanilismo,  abbiamo L’Aquila da ricostruire…

La priorità assoluta è il lavoro, i numeri sulla disoccupazione sono agghiaccianti sia per noi che per l’Italia intera; la seconda è la sicurezza, di cui si è molto affievolita la percezione, manca il controllo sull’immigrazione che è diventata eccessiva, ma mi riferisco anche all’allarme sociale dei “piccoli” e meno piccoli reati di cui non si parla mai e che fanno un grande, reiterato danno a tutta la collettività. La terza priorità è collegata alla prima: dobbiamo lavorare sodo per un’ accelerazione sulla ripresa dell’economia e pagare meno tasse. Poi, certo, noi abbiamo le nostre specificità, l’entroterra abruzzese con i suoi problemi, L’Aquila ancora da ricostruire, una Sanità da migliorare e potenziare, ma credo che i temi generali, le priorità siano quelle che ho descritto.

Franceschini aveva detto due anni fa che in 5 anni ricostruiva il nostro capoluogo…

E ha detto una colossale sciocchezza, lo ha capito anche l’ultimo degli Aquilani. Allora, se vogliamo dirla tutta, è stato molto più serio il Presidente Chiodi che disse che per ricostruire la città occorreranno almeno 15 anni; e mi pare che il tempo, galantuomo,  gli stia dando ragione.

Purtroppo …

Ma era logico ed evidente che non si sarebbe potuto fare. Anche per motivi tecnici, burocratici e per la complessità della situazione de L’Aquila.

Da ultimo, un suo commento sulla mancata elezione di un candidato di Forza Italia tra i  giudici della Consulta?

Ho sentito, so che è andata così….

Sono stati eletti tre giudici tra l’asse PD- Movimento 5Stelle

Si sono messi d’accordo tra simili. Ci sono alcuni approcci culturali che fanno dei grillini degli ex di sinistra. Nel contempo, una certa parte della sinistra è vicina ai grillini  quindi è ovvio che si trovino in sintonia, che ci sia dialogo tra loro piuttosto che tra noi e i 5Stelle, o in qualche caso tra noi e il PD. Il Movimento 5Stelle, accordandosi con il PD e quindi smentendo la sua ferrea posizione di non affiancarsi mai a nessun partito, ha dimostrato che può dire tutto e il contrario di tutto e la cosa ormai non scandalizza neanche più. Nella nostra cultura, se uno non tiene fede alla parola data è un problema, per i 5Stelle una cosa detta lascia il tempo che trova.

Mafalda Bruno